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«Online? Tutto quello che facevamo prima»

Intervista a don Mario Bianchi

«Un segno di attenzione del Vescovo per la comunità: “Mi ha cercato, mi ha pensato”. Così i parrocchiani stanno interpretando visita di monsignor Guido Gallese nella nostra chiesa questa domenica». La penultima tappa del “tour” del vescovo Guido Gallese per le chiese di Alessandria, per concelebrare assieme ai parroci e trasmettere la funzione online, sarà domenica 21 giugno alle 11.30 nella chiesa di San Perpetuo (la cui statua è nella foto qui sotto) a Solero. Abbiamo raccolto la testimonianza e le parole di don Mario Bianchi.

Don Mario, come vi siete organizzati per stare vicino ai fedeli durante il lockdown?
«Ci siamo messi in ascolto della realtà e abbiamo cercato di capire quale fosse il modo migliore per essere strumenti del Signore e mantenere vive le relazioni. Abbiamo deciso di proseguire sulle piattaforme già esistenti, ovvero la pagina Facebook delle parrocchie di Solero e Quargnento e il gruppo “due campanili, una comunità” che conta 900 iscritti e che già settimanalmente funzionava da canale informativo per tutte le attività messe in campo. Su WhatsApp avevamo vari gruppi attivi, ne abbiamo costituito uno apposta che abbiamo chiamato “lontani ma vicini” per accogliere le persone non ancora collegate e inviare loro dei video commenti sul Vangelo del giorno. Oltre alle tradizionali telefonate alle persone poco avvezze all’uso del cellulare, per tener vivo un senso di prossimità, abbiamo messo in campo due appuntamenti online nella giornata. Il primo erano le lodi alle 8.30: le recitavo io inquadrando con il cellulare un’immagine sacra. Poi giravo la videocamera e iniziavo con il salutare per nome le persone collegate, raccogliendo i loro interventi e intenzioni di preghiera. Dopo il Santo del giorno, commentavo un articolo di Avvenire e altri giornali, tra cui naturalmente anche Voce ed è capitato di fare qualche intervista a persone legate alla comunità come i sindaci, il diacono don Nicola che si trova in Germania, le persone che lavorano nelle case di riposo. Il secondo era la Messa nel tardo pomeriggio e la catechesi settimanale dopo cena».

E per le attività che normalmente venivano fatte in gruppo?
«Per i ragazzi abbiamo organizzato incontri su Zoom con i loro animatori, mentre il coro si è organizzato in maniera originale: l’organista ha registrato la base e ogni componente del coro ha registrato la sua voce. Una volta mixati, li abbiamo caricati su YouTube e usati anche nella Messa di Pasqua».

Come è stata la reazione dei fedeli?
«Anche persone normalmente “allergiche” al cellulare si sono adattate a questo nuovo strumento. Ho visto collegato spesso anche chi è più “sulla soglia” della vita parrocchiale, e per il Rosario di maggio i fedeli si collegavano da casa in diretta per pregare la decina e suggerire le loro intenzioni di preghiera».

Cosa avete mantenuto di tutta questa esperienza maturata durante il lockdown per la Fase 2?
«Tutto quello che facciamo in presenza fisica abbiamo deciso di mantenerlo online: sia come invito per tutti a conoscere la vita parrocchiale, sia perché alcune persone sono fisicamente impossibilitate a venire alle celebrazioni. Per esempio, se celebro la Messa feriale a Solero chi è a Quargnento difficilmente prende la macchina e si muove. La partecipazione alle Lodi e ai Vespri non è ancora possibile, quindi sono trasmesse. Un conto è pregare da soli a casa, un conto è farlo accompagnati da qualcuno. Abbiamo mantenuto anche il Rosario online al martedì sera».

La Messa in diretta

– Domenica 21 giugno alle 11.30, S. Messa dalla parrocchia di San Perpetuo di Solero
– Domenica 28 giugno alle 10, S. Messa dal duomo di S. Maria Maggiore di Valenza

Zelia Pastore

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