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«Bisogna credere in quello che si fa»

Preparazione al matrimonio

Luciano e Lorella Zanon sono due coniugi di Valmadonna che da anni tengono corsi pre-matrimoniali, indirizzati al matrimonio cristiano. Abbiamo sentito Luciano per avere informazioni sulla storia di questi corsi e sull’inizio di quello nuovo che partirà a novembre.

Luciano, dove e da quanto tempo lei e sua moglie organizzate questi appuntamenti?
«Ormai è da 25 anni che facciamo questi corsi. Avevamo cominciato con don Biagio in zona Tanaro, che comprendeva San Michele, Quargnento, Solero, Felizzano, Oviglio e Valmadonna. Io e mia moglie siamo cresciuti a San Michele e in parrocchia svolgiamo altre attività, pur abitando a Valmadonna. Attualmente svolgiamo i corsi nel salone polifunzionale nell’oratorio della chiesa di San Michele Arcangelo. I primi tempi a San Michele, con don Biagio, ci aiutavano i coniugi Como, poi siamo andati avanti da soli. Dopo don Biagio, c’è stato don Mario e poi soprattutto don Giuseppe Bodrati, con il quale ci conosciamo da tanti anni».

In quali date si sviluppa il corso di quest’anno?
«Ci saranno sei incontri in totale: il primo il 5 novembre, poi proseguiremo il 12, 19, il 26 e i primi due giovedì di dicembre. Covid permettendo, ovviamente: a causa del lockdown, avevamo già dovuto interrompere gli incontri del corso iniziato a febbraio concludendolo con due appuntamenti dopo la riapertura».

Da dove vengono i partecipanti ai vostri incontri?
«Prendiamo parrocchiani da diverse chiese della zona: da Solero, da Quargnento e da Alessandria. Abbiamo avuto anche alcune guardie carcerarie della Casa di reclusione di San Michele. Spesso sono i sacerdoti che indirizzano a noi i fedeli, specialmente in periodi come novembre e febbraio se non ci sono altri corsi di questo tipo. Magari in qualche parrocchia non fanno il corso o lo fanno una sola volta l’anno, mentre noi lo prepariamo due volte l’anno».

Quante coppie si aspetta che aderiscano? C’è una sorta di iscrizione al corso?
«A febbraio avevamo 6 coppie. Per novembre ci hanno già contattato telefonicamente 6/7 coppie, magari leggendo questo articolo altre si aggiungeranno. Comunque, non c’è iscrizione, all’orario prefissato nel giorno stabilito le coppie si incontrano e si raccontano le loro esperienze».

Come si svolgono gli incontri?
«I futuri sposi condividono il loro vissuto e i ricordi, come per esempio il momento in cui si sono incontrati per la prima volta. Anche io e mia moglie ci mettiamo in gioco per sciogliere il “ghiaccio” iniziale. Affrontiamo ovviamente temi importanti per le coppie e in particolare per gli sposi cristiani, che sono chiamati a fare una scelta importante. Spesso il corso riserva sorprese e pur partendo in sordina riesce ad assicurare davvero una bella atmosfera anche tra i vari partecipanti, che spesso fanno amicizia. Se c’è un buon numero di coppie, su whatsapp facciamo un gruppo per dare comunicazioni di vario tipo e tramite cui si può chiarire qualche dubbio. Questo gruppo lo creano sempre le coppie stesse, non lo facciamo mai io e mia moglie, e ci consente di frequente di tenere i rapporti con i nostri “alunni” anche per anni».

Quale obiettivo vi prefissate con questo corso?
«L’obiettivo che ci prefissiamo è quello di far passare il concetto che il matrimonio cristiano è tra due persone in carne ed ossa più un terzo individuo, Dio. Sposarsi in chiesa non è come sposarsi in Comune, c’è un cammino particolare da fare, e bisogna esserne consapevoli. I matrimoni cristiani sono una cosa seria, non mi sposo in chiesa per far piacere a ai parenti: bisogna credere in quello che si fa».

Marco Lovisolo

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