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Nuovo Messale: cosa cambia?

Da domenica 29 novembre anche la nostra Diocesi adotterà la nuova versione

Giovedì 19 novembre i sacerdoti della nostra Diocesi insieme con il vescovo, monsignor Guido Gallese, hanno approfondito le novità introdotte dalla terza edizione italiana del Messale Romano. Relatore dell’evento è stato don Paolo Tomatis, direttore dell’ufficio liturgico della Diocesi di Torino e autore del libro “Al servizio del dono. La nuova edizione del Messale”.

L’edizione del 1983, a cui ci eravamo abituati, ha visto un lungo lavoro di aggiornamento negli ultimi anni che culmina con la pubblicazione del 2020. L’adozione sarà obbligatoria in tutto il nostro Paese dal 4 aprile 2021, giorno di Pasqua. I Vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta hanno deciso di anticiparla già dall’inizio dell’Avvento 2020. L’incontro di giovedì, svoltosi in videoconferenza, è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Diocesi di Alessandria ed è disponibile anche sul canale YouTube della Diocesi.

Dalla relazione di don Tomatis e dal materiale da lui fornito, abbiamo tratto questo paginone. Con la speranza di arrivare a Messa un po’ più preparati, sia con le (nuove) parole, sia con il nostro cuore. Buona lettura!

Le principali novità

La terza edizione italiana del Messale Romano vede alcuni cambiamenti, che potremmo riepilogare così:
1. Le precisazioni della Conferenza episcopale italiana per le Celebrazioni Eucaristiche;
2. Il Gloria e il Padre Nostro;
3. I riti di inizio, che comprendono: Il saluto liturgico, il “confesso”, il Kyrie eleison e le collette alternative;
4. Le preghiere eucaristiche;
5. I riti di Comunione: l’invito alla pace e al congedo e l’invito alla Comunione;
6. Il nuovo formato e l’iconografia.

Clicca sull’immagine qui sopra per aprire il pdf del paginone

Le precisazioni della Cei

Le precisazioni della Cei

La Conferenza episcopale italiana precisa alcuni punti a cui prestare attenzione per la Celebrazione Eucaristica:

  • Si evitino lunghe liste di fedeli defunti nelle Messe festive;
  • non si faccia il canto della pace;
  • non si compiano gesti non corrispondenti alla natura del Padre nostro (come il tenersi per mano);
  • non riempire di preghiere devozionali e di avvisi il silenzio dopo la Comunione.

Il Gloria e il Padre Nostro

Il Gloria e il Padre Nostro

Nell’inno del Gloria vediamo un cambiamento per meglio aderire alla versione originale latina. La versione dell’edizione del 1983 «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà» diventa «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore».

Così anche la preghiera del Padre Nostro vede un’aggiunta: «rimetti i nostri debiti come anche noi li rimettiamo». A questa si aggiunge la modifica, così come già avvenuto nella traduzione dell’edizione Cei 2008 della Bibbia: «E non ci indurre in tentazione» diviene «E non abbandonarci alla tentazione».

I riti di inizio

I riti di inizio

Nella terza edizione del Messale Romano ci sono alcune novità anche nei riti d’inizio, alcune di riscoperta della tradizione della Chiesa, altre volte a sottolineare una maggiore universalità. Vediamo le principali (qui evidenziate in grassetto):

  • Nel saluto liturgico: «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con voi tutti»;
  • Nel “confesso”: «Fratelli e sorelle, per celebrare degnamente i Santi Misteri riconosciamo i nostri peccati»;
  • Sempre nel “confesso” cambia anche la risposta dell’assemblea dei fedeli: «Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle […] E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i Santi e voi, fratelli e sorelle […];
  • Dopo l’atto penitenziale ha sempre luogo il Kyrie eleison, a meno che non sia già stato detto durante l’atto penitenziale. Essendo un canto col quale i fedeli acclamano il Signore e implorano la sua misericordia, di solito viene eseguito da tutti;
  • Le collette alternative vengono rifinite, per evitare un eccessivo dilungarsi e favorire la partecipazione dei fedeli. Vediamo un esempio.
  • La versione dell’edizione del 1983
    «O Padre, che affidi alle mani dell’uomo tutti i beni della creazione e della grazia, fa’ che la nostra buona volontà moltiplichi i frutti della tua provvidenza; rendici sempre operosi e vigilanti in attesa del tuo giorno, nella speranza di sentirci chiamare servi buoni e fedeli, e così entrare nella gioia del tuo Regno».
    Diventa
    «O Padre, che affidi alle nostre mani le meraviglie della creazione e i doni della grazia, rendici servi operosi e vigilanti, perché facciamo fruttare i nostri talenti per entrare nella gioia del tuo Regno».

Le preghiere eucaristiche

Le preghiere eucaristiche

Anche le Preghiere Eucaristiche subiscono alcuni aggiornamenti. Per maggior chiarezza, le riassumiamo con una tabella:

I riti di Comunione

I riti di Comunione

Subiscono modifiche anche i riti di Comunione.

Per esempio, formula di invito allo scambio di pace diviene: «Scambiatevi il dono della pace». Così anche la formula di congedo si modifica così: «Andate e annunciate il Vangelo del Signore».

Nei riti di comunione, altra modifica è il passaggio da «Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo» alla formula «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello».

Il nuovo formato e l'iconografia

Il nuovo formato e l'iconografia

La terza edizione del Messale Romano arriva nelle nostre comunità con un nuovo formato, riveduto anche nell’impaginazione.

Le pagine sono corredate dalle illustrazioni del pittore campano Domenico Paladino, esponente della transavanguardia. Qui sotto potete vederne alcune che corredano la nuova edizione.

Contenuti tratti dalla presentazione di don Paolo Tomatis
Elaborazione grafica a cura di Giorgio Ferrazzi

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