San Giuseppe Artigiano
Si può essere contenti per una croce? La risposta a una tale domanda potrebbe risultare “complessa” e richiedere approfondimenti, precisi distinguo e appropriate argomentazioni di carattere psicologico, sociologico… e certamente anche teologico. Senza nulla togliere a tale approccio, ciò che la comunità parrocchiale di San Giuseppe Artigiano di Alessandria ha espresso nei giorni scorsi è una “semplice”, accorata, quanto immediata risposta affermativa di contentezza per il collocamento della (nuova) croce.
La croce in questione è infatti quella che da sabato 16 gennaio si erge nuovamente sulla facciata della Chiesa, in sostituzione di quella che la bufera di vento dello scorso 1° agosto aveva abbattuto (fortunatamente senza colpire persone). È stato don Egidio Deiana, a guida della comunità parrocchiale, a prodigarsi da subito insieme ai propri confratelli e ai tanti laici che collaborano con la Parrocchia per porre rimedio a quanto capitato, coagulando il desiderio di tutto il Centro don Bosco verso questa nuova opera: forse un semplice “ripristino”, per alcuni… ma anche (e soprattutto) la riaffermazione (pacifica) del simbolo per eccellenza dei Cristiani in una contingenza – quella della perdurante pandemia – che invita a concentrarsi su ciò che veramente è importante nella vita delle persone: l’amore, la dedizione, la generosità nell’aiuto fraterno, la speranza, anche attraverso la faticosa esperienza del sacrificio e del dono di sé.
La nuova croce veicola questi valori distintivi del credo cristiano e ci piace pensare che riesca a veicolare tali sentimenti pure a favore di coloro che, senza frequentare assiduamente i locali parrocchiali, transitano comunque numerosi da corso Acqui ove ha sede il Centro don Bosco. E di “salesiana impronta” in questa nuova opera si può certamente parlare. È lo stesso don Egidio che precisa come «la realizzazione è stata curata con grande competenza e disponibilità da Franco Cosentino, ex-allievo meccanico del Cnos-Fap di Alessandria, e dalla sua ditta Euromec di Fresonara.
Ugualmente “salesiano” è stato anche l’intervento delle due piattaforme utilizzate per poter collocare la croce a cura della ditta alessandrina di Massimo Sciutto, un altro ex-allievo del Cnos-Fap». La nuova croce è in ferro tubolare, di dimensioni di 4×1,5 metri, con finitura mediante zincatura a caldo e verniciatura a polvere in colore bianco (come la precedente), saldamente ancorata alla facciata con fissaggio mediante tasselli chimici.
Non poteva essere scelto mese migliore per la collocazione del nuovo manufatto – un mese così ampiamente ricco di Santi Salesiani (Beata Laura Vicuna, 22 gennaio, San Francesco di Sales, 24 gennaio, San Giovanni Bosco, 31 gennaio) – e il riscontro da parte della comunità parrocchiale di San Giuseppe Artigiano non si è fatto attendere facendo pervenire diversi messaggi di contentezza direttamente a don Egidio.
È il parroco stesso, interpellato a riguardo, a sottolineare che «quando la croce è caduta spezzata mi hanno segnalato grande dispiacere. Il giorno in cui la nuova croce è stata collocata ho ricevuto messaggi quali “Da casa mia sto vedendo l’opera di ricollocamento della croce: dentro ho avuto uno scatto gioioso!” oppure “Grazie, Don! Vedere nuovamente la croce sulla nostra Chiesa mi da serena fiducia!” o ancora, solo per citare qualche esempio, “La nostra Chiesa parrocchiale non sarà una cattedrale ricca di arte, ma è la casa Dio e quindi di tutti. La croce esterna sulla chiesa richiama il messaggio del crocifisso subito all’ingresso: un segno dell’amore immenso di Gesù, che accoglie tutti e non volta le spalle a nessuno”…».
Guido Astori