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Madre Carolina Beltrami/2

Esempi di santità

Prosegue il racconto alla scoperta della Venerabile alessandrina.

Il 26 gennaio 1903 don E. Pagella, parroco di Santa Maria di Castello, acquista un’ampia casa al n° 27 di via Faà di Bruno che mette a disposizione della comunità delle Pie Signore dell’Immacolata che vi si trasferiscono dall’istituto di Madre Michel. Negli anni fra i due secoli si sviluppano molte attività industriali che richiedono l’impiego e lo sfruttamento di mano d’opera femminile Carolina si adopera vivamente con le Case e le sue Immacolatine per offrire riposo, svago e ore di studio serale alle operaie, dopo le fatiche del lavoro.
Per loro nel febbraio 1902 fonda la Società di Mutuo Soccorso, prima forma di previdenza, sostegno e risparmio; nello stesso anno crea la Compagnia di S. Zita per la formazione delle domestiche, tutte attività che vengono proiettate oltre la sfera cittadina. Carolina vorrebbe ora dare alle sue giovani una identità, con regole precise di comportamento ed un abito che le distingua, ma non trovando adesione né dal Canonico né dal Vescovo Capecci, nel gennaio 1908 decide di abbandonare la comunità rientrando nella propria famiglia.
Inizia così a frequentare la chiesa di S. Giacomo della Vittoria, officiata dai frati Servi di Maria, e qui il 7 aprile 1910 fa la vestizione nel Sacro Terzo Ordine dei Servi di Maria e l’anno dopo la Professione; dall’aprile1912 fu maestra delle novizie fino all’anno 1915. Deceduto il Vescovo Capecci, nell’anno 1919 giunge in Alessandria il nuovo Vescovo, monsignor Giosuè Signori, che si interessa particolarmente alla Istituzione delle Immacolatine e riesce a convincere Carolina a rientrare nella sua comunità. Il 15/1/1920, anniversario della fondazione del primo laboratorio dell’Immacolata, il Vescovo Signori, nella cappella di via Faà di Bruno, ridà a Carolina la direzione della sua creazione, con l’appellativo di Madre.
Nel novembre 1921 l’opera viene eretta in Congregazione di Diritto Canonico. Il ritorno alla guida della comunità da lei fondata è motivo di spinta verso altri impegni così, nella nuova sede eretta nel 1911 nella antica piazza d’armi, con annessa chiesetta dedicata alla Madonna di Lourdes, apre un asilo infantile e oratorio femminile. Ma per Madre Carolina l gioie sono subito seguite dai dolori: il Vescovo Signori alla fine del 1921 viene designato alla sede arcivescovile di Genova e, nel luglio seguente, viene sostituito dal nuovo Vescovo monsignor Nicolao Milone, il quale ritenendo che la Superiora della Congregazione dovesse essere nominata dalle stesse suore, fa convocare le Direttrici delle varie Case, che si riuniscono in Alessandria il 3 aprile 1923. In tale occasione risultò designata a Superiora Generale suor Giuseppina Scansetti, che si stabilì nella nuova sede di piazza d’Armi, diventata Casa Madre della Congregazione. Madre Carolina, come sempre vergine cristiana e martire, quale Vice Superiora rimane nella casa di via Faà di Bruno e il 9 dicembre 1923 si ritira definitivamente nella Casa in rione Orti, da lei stessa aperta nel gennaio del medesimo anno.

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