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San Giacomo della Vittoria e i suoi rosari

Beni culturali

La chiesa di San Giacomo della Vittoria, situata nella omonima via ad Alessandria, in occasione dell’undicesima edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore” del Fai, è arrivata al terzo posto della classifica nazionale con un totale di 31.028 voti. La chiesa, di proprietà della Diocesi di Alessandria, è supervisionata dal Delegato vescovile per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto prof. diac. Luciano Orsini.

All’interno dell’unica navata ogni mercoledì pomeriggio il professore tiene delle lezioni dalle ore 15 alle ore 17, completamente gratuite e aperte a tutti, supportate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e mirate alla conoscenza approfondita di tutta la materia inerente i Beni ecclesiastici. L’edificio è un autentico gioiello storico-artistico, simbolo architettonico per la città di Alessandria dell’epoca rinascimentale. Degno di nota infatti è ciò che rimane dell’originaria decorazione trecentesca ad affresco: la Madonna del latte del 1395 attribuito al pittore lodigiano detto “Maestro di Ada Negri” e recentemente restaurata, il cui frammento, serrato in una teca, si trova sul muro perimetrale destro ed è completato da un finto tendaggio tardo-ottocentesco. All’interno del fulcro devozionale è la statua lignea della Madonna Addolorata, risalente al 1700, splendidamente dorata.

Tra il 1668 e il 1690 le iniziative devozionali da parte dei Servi di Maria favorirono la diffusione del culto della Madonna dei Dolori. Inizialmente l’interesse per l’Addolorata era collegato alla Settimana Santa, poi è nata la sua festa, originariamente celebrata il venerdì prima della Settimana Santa o dopo la Pasqua e infine a settembre. I simboli che meglio identificano questo tipo di immagine sono le sette spade conficcate nel cuore, il volto inclinato e rivolto al cielo, le mani giunte con le dita intrecciate.

Accanto alla Madonna Addolorata, nella chiesa è conservato il Cristo Deposto e un Crocifisso, considerato Miracoloso, che fa della struttura l’edificio sacro cittadino con più ex voto. Il percorso devozionale di particolare rilievo è la Via Crucis realizzata su tavole in legno policromo con figure in altorilievo, con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota, associata alle raffigurazioni dei sette dolori di Maria, unica in Alessandria, oltre che le vetrate che rappresentano i sette santi fondatori dell’Ordine mendicante dei Serviti. A partire dal mese di marzo, su richiesta alla Direzione diocesana dei Beni culturali (tel. 0131512239), è possibile visitare la rassegna sui Rosari, la maggior parte dei quali sono stati donati dalla famiglia alessandrina Perosino – Ugo.

Si possono altresì visitare la pinacoteca devozionale con circa 300 quadri (tra cui 35 pinakes con 1.500 rosari, metà dei quali fatti a mano con semi di piante raccolti in tutto il mondo) a tema religioso, una collezione di circa 60 rosari capoletto esposti in Sacrestia, una biblioteca con circa un migliaio di libri antichi e, infine, una collezione di circa mille pezzi di oggetti di devozione popolare. Per non parlare degli innumerevoli ex voto che tappezzano gran parte delle pareti all’interno dell’aula. Il colpo d’occhio è senza dubbio sbalorditivo e degno di riflessione, poiché ogni singolo pezzo testimonia la devozione che la comunità alessandrina e non solo, nel corso dei secoli, abbiano tributato nei confronti della Madonna e del Cristo.

Simone Accardo
Segretario Ufficio Beni culturali

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