Dopo la prima sconfi tta e l’incredibile filotto di vittorie consecutive, l’Alessandria di Michele Marcolini ha scoperto, prima con la Robur Siena e ora con il Monza, i primi pareggi e, nello specifico, anche di avere qualche difetto: brutta notizia? Niente affatto ma, come suggerisce il titolo, utile opportunità per fare un giusto bagno di umiltà e capire con quale spirito affrontare i prossimi impegni. Il pareggio casalingo contro il Monza è stato conseguenza di qualche decisione opinabile assunta dal puro bravo allenatore dei Grigi (due su tutte, le scommesse di Sciacca terzino destro e Ranieri a centrocampo al posto di Nicco) ma ha fatto capire il punto debole di questa Alessandria, che è squadra capace di attaccare, di difendersi, e anche di rubar palla agli avversari ma che si trova in difficoltà quando vede che le sue stesse armi puntate contro dall’avversario di turno. È un po’ quello che è accaduto contro il Monza, che ha messo in campo un atteggiamento non difensivista, né eccessivamente offensivista, ma semplicemente aggressivo, attaccando sia il portatore di palla che il secondo uomo libero e mostrandosi pronto a infilarsi in contropiede tra le maglie della difesa alessandrina. Questo atteggiamento pugnace, coriaceo e asfissiante, che l’Alessandria di Marcolini in diverse occasioni aveva saputo mettere in campo contro i suoi avversari, ha stavolta messo in difficoltà i nostri. Non è questo il momento di critiche affrettate ma qualche piccolo passo falso (fermo restando che nel momento in cui andiamo in stampa non conosciamo ancora l’esito della semi-finale di andata contro il Pontedera) non può che essere di utile e prezioso stimolo a mantenere quell’atteggiamento di concentrazione che andiamo predicando già da diverse settimane e che è più che mai utile ora che i Grigi sanno di poter vincere su ogni campo.
Silvio Bolloli