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Economia&Risparmi – Come investo i risparmi?

Negli ultimi anni, con i tassi di interesse molto bassi, i classici Titoli di Stato italiani sono diventati meno appetibili e l’industria del risparmio gestito ha diffuso varie tipologie di investimento che, se a una prima visione sembrano allettanti, nascondono in realtà molti difetti. Il risparmiatore deve agire sulla base di principi importanti: rendimenti alti nascondono rischi alti; diversificare il proprio portafoglio investito; cercare strumenti finanziari che possano offrire un rendimento più elevato dell’inflazione attuale, ma con una volatilità contenuta; comprendere bene i costi che ha ogni impiego finanziario, compreso le imposte che si pagheranno sulle plusvalenze. Il tasso di inflazione medio (2017) è 1,23% e un Btp a 10 anni attualmente ha un rendimento annuo lordo del 2,07% circa che, al netto della ritenuta sulle plusvalenze (12,5%), diventa circa l’1,81%. Certamente un ritorno non allettante, che tuttavia batte l’inflazione e presenta un alto grado di sicurezza e pochi costi. Le banche preferiscono offrire ai clienti strumenti finanziari come i fondi comuni d’investimento e le polizze assicurative ramo vita perché dalla collocazione di questi prodotti hanno degli ottimi ritorni, ma non sono convenienti per l’investitore: da uno studio pubblicato sul Sole 24 ore emerge che negli ultimi 10 anni (20072016) i fondi comuni aperti hanno ottenuto una performance complessiva annua del 2,48%, ma a causa di tutte gli oneri pagati, l’investitore percepisce solo l’1,12%; dati simili sono riscontrabili per le polizze ramo vita con un rendimento annuo del 2,83%, di cui solo l’1,62% è riscosso dal cliente, e per i fondi pensione aperti che hanno avuto un rendimento medio del 3,74%, di cui solo il 2,70% spetta all’investitore. Un acquisto di Btp decennale, invece, avrebbe reso annualmente il 4,29% con un costo annuo bassissimo, pari allo 0,02%. Nelle decisioni di investimento il risparmiatore, quindi, deve considerare con attenzione i costi molto spesso occulti e cercare di comporre un portafoglio ben diversificato e poco volatile, allocando la gran parte della liquidità in asseta basso rischio, come titoli di Stato di Paesi solidi e conti deposito vincolati. E con una piccola parte di capitale cercare magari un rendimento più interessante investendo sul mercato azionario, con certificati e titoli azionari, o acquistando obbligazioni societarie in piccoli tagli.

Davide Soro

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