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Alessandria Racconta – Giuditta della Fraschetta

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La figura di Giuditta della Fraschetta appartiene alla tradizione orale popolare, a cui ha attinto Pier Luigi Bruzzone per la stesura dell’omonimo racconto storico. Il libro narra le vicende di Michelina Pandoro, una giovane e bella fanciulla di Bosco Marengo, che si dice fosse vissuta nel periodo dell’occupazione francese a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Secondo l’autore, la vita di Michelina ebbe una svolta un giorno di maggio del 1796, allorché un soldato, entrato nella chiesa di Quattrocascine per rubare la corona in capo alla Madonna, scaraventò a terra suor Orsola a cui la fanciulla era molto affezionata. Michelina, che assistette alla scena, reagì d’impeto: si impadronì della spada del militare e lo ferì gravemente. Ancora stordita per l’accaduto, uscì dalla chiesa con l’arma in mano. Sulla piazzola i compaesani associarono immediatamente il suo gesto plateale a un affresco che si trovava nella chiesa della Ca’ Bianca raffigurante la scena biblica di Giuditta mentre uccide Oloferne per salvare il suo popolo. A seguito del grave episodio, Michelina-Giuditta si dovette dare alla macchia, dedicandosi allo «sfroso», vale a dire il contrabbando, un’attività alquanto diffusa in Fraschetta. Trovò anche accoglienza presso un ricco nobile, per poi convolare a giuste nozze con l’amato Lisandro. Intanto Giuditta si era guadagnata la fama di paladina dei più deboli, affrontando con audacia i soldati di Napoleone, e sottraendosi più volte alla cattura grazie alle sue doti di amazzone provetta. Morto il marito nella battaglia di Alessandria, combatté a fianco delle truppe austro-russe comandate dal generale Aleksandr Vasil’evič Suvorov, trovando anche il tempo di risposarsi con un ufficiale da cui ebbe un figlio. Rimasta di nuovo vedova, fece ritorno dalla Russia dove si era nel frattempo trasferita. Tra i sostenitori della reale esistenza di Giuditta possiamo senz’altro ascrivere la maestra Paola Bocca, la quale nel suo bel libro «Ricerche storiche sulla Fraschetta», edito nell’ottobre del 1967, affermò con forza la tesi secondo la quale Michelina visse nella frazione di Quattrocascine in una casa situata proprio di fronte al piazzale della chiesa. Un’erma con il busto dell’eroica donna era stata infatti costruita nel giardino, mentre sulla facciata una lapide ricordava una vecchia canzone intonata dai fraschettani al ritorno di Vittorio Emanuele I sul trono del Regno di Sardegna.

Mauro Remotti

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