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La ristorazione riparte

“Il contrappello” di Paolo Massobrio

Nell’articolo pubblicato su Avvenire ho messo in evidenza come molti ristoratori stiano reagendo a questo momento di difficoltà (leggi anche Chi lavora nei campi?). C’è Massimo Camia, chef di un ristorante “importante” a la Morra, che ha organizzato un servizio di delivery, che segue personalmente, garantendosi la fidelizzazione della clientela; c’è chi, abbandonando le polemiche, accetta di adottare i plexiglass nel suo locale. Qualcuno (sempre meno) invece non apre in attesa che tutto torni come prima. Ma non si sa quando e come.

La prima giornata di riapertura è stata all’insegna della tazzina di caffè, mentre sui giornali si legge che i contagi continuano a diminuire e che ci sono speranze per l’arrivo di un vaccino. Eppure, mentre si sta tentando un ritorno alla normalità, ci sono ancora le banche che non hanno ripreso a lavorare a pieno regime ed evadono con lentezza le richieste di finanziamento di chi non ha risorse per pagare gli stipendi. Il governo dovrebbe per prima cosa occuparsi proprio di questo, le discussioni inutili possono aspettare.

Leggi altri articoli de “Il contrappello”:

 

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