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Il sognatore…

“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli

Iniziai a collaborare con la Redazione Sportiva di Radio Voce Spazio verso la metà degli anni ’90 allorquando mi occupai della regia della trasmissione sportiva domenicale (Domenica In Gol) che, all’epoca, annoverava prestigiosi radiocronisti quali Francesco Gastaldi (Grigi in casa), Mimma Caligaris (Grigi in trasferta), il compianto Ivano Ravera (al commento) e Massimo Brusasco (radiocronista ufficiale della Valenzana).

Oggi si direbbe un “parterre de roi” visto l’importante ruolo di Massimo, Mimma e Francesco nel panorama della stampa sportiva, e non solo sportiva, locale. Quanto a me, appena un paio d’anni dopo fui promosso radiocronista al seguito dell’Alessandria e diedi così iniziò ad una storia personale di oramai quasi venticinque anni che, in parte, si intrecciò con quella dell’indimenticato Biagio Gandini (già collaboratore di Voce prima di Marina Feola, per qualche tempo supportato dal figlio Gianni dalla cui prematura scomparsa, di fatto, non si risollevò più).

In cinque lustri sono state tante le Emittenti che hanno intersecato il destino di Radio Voce Spazio: tra queste, come dimenticare la rivalità, a tratti senza esclusione di colpi, con il forte pool sportivo composto da Radio Cosmo e Radio Gamma, diretto da Aldo De Giglio e Roberto Marzano, con Tino Pastorino radiocronista e commentatori del calibro di Gianfranco Foco, Gianni Piana, Franco Ricci, Jimmy Barco e Filippo Zaio?

Ma quel gruppo, che al tempo monopolizzò le esclusive lasciando a Radio Voce Spazio il mero diritto di cronaca, a distanza di qualche anno si sciolse e così fu nuovamente RVS a gestire le radiocronache integrali: erano gli anni gloriosi della presidenza di Gianni Bianchi e del triplo straordinario salto dall’Eccellenza alla C1. Poi arrivò il momento di Radio Gold, con Matteo Serra e Franco Tasca in postazione, e, appena un paio d’anni dopo, quello di Radio Alex, sotto la dinamica gestione di Antonio Visca (oggi uomo Sky) e con la voce di Fausto Mamberti. Alex, al tempo di proprietà di Gigi Capra, per una stagione anche Presidente dell’Alessandria Calcio, fece sua l’esclusiva per ovvie ragioni di prestigio di gruppo e, ancora una volta, a Rvs restarono i diritti di cronaca ma il servizio agli ascoltatori non venne meno.

Alla fin fine, però, anche la stagione di Alex ebbe termine, e ciò al pari della gestione Grigia di Gigi Capra che ebbe comunque l’indiscusso merito di cedere il testimone ad un certo Luca Di Masi: e così, tra tante antenne che sorgevano, brillavano e, talvolta, si eclissavano, la nostra piccola ma coriacea emittente resistette, di fatto restando l’unica radio, da oramai quasi quarant’anni, a non aver mai smesso di narrare le sorti del glorioso sodalizio grigio sino al privilegio di commentare in esclusiva la partita della storia (dopo averci a dire il vero già provato, nel 2017, all'”Artemio Franchi” di Firenze, quando i ducali parmensi ci guastarono la festa).

In effetti nulla fermò l’emittente diocesana: né il freddo polare (i -10° della partita del centenario), né il caldo torrido, e nemmeno la distanza fu un ostacolo poiché di Rvs fu pure il primato del viaggio più lungo (dapprima in Sardegna, a Sorso, quindi in aereo alla Favorita di Palermo) e vennero affrontati con la stessa professionalità il campo di Castellazzo e quello di San Siro senza mai mollare, nemmeno nei momenti peggiori (come quando si dovette ripartire dall’Eccellenza dopo aver portato i libri in Tribunale).

Così, tra un ricordo e un’emozione, la tenacia della radio, che è stata quella del suo originario ispiratore, Don Ivo, mi fa ripensare a quel detto secondo cui, talvolta, il vincitore è solo un sognatore che non ha mai mollato. E il sogno di Rvs non è finito…

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