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La Prima Professione religiosa di Darlene

La Festa liturgica della Beata Teresa Grillo Michel (23 gennaio) è sempre occasione importante per riflettere sulla grandezza di questa alessandrina, nata nel 1855 e “salita in Cielo” nel 1944, e per esprimere al Signore il “grazie” per aver donato alla Chiesa questa figura di donna che ha racchiuso in sé l’essere prima sposa, moglie, vedova, laica impegnata e poi suora e “madre di tanta povera gente” in modo veramente esemplare.

Quella del 23 gennaio è un’opportunità che ogni anno si ripresenta, ma che tuttavia consente sempre nuovi approfondimenti e una sempre rinnovata ricerca del senso profondo che la Fondatrice intendeva dare alla parola “amore” e al vivere questa dimensione spirituale con la scelta preferenziale a favore dei “più” poveri. 

Questo “fare memoria” e questo impegno alla testimonianza caratterizzano la quotidianità delle Piccole Suore della Divina Provvidenza fondate da Madre Michel; e, a dire il vero, sostenuti da un percorso che sempre di più negli ultimi anni ha fatto meglio focalizzare l’indispensabilità e la valenza profetica di sentirsi appartenenti ad un’unica grande “famiglia” — quella basata sul carisma di Teresa Michel — anche tanti laici, in Italia e nei continenti dove è presente la Congregazione, sentono forte, insieme alle Piccole Suore, questo impegno.

Un impegno che si nutre di tante sollecitazioni, a partire dagli scritti stessi della Beata alessandrina e da quel suo invito (ripetuto tre volte) “Amate, amate, amate!” che non lascia spazio a dubbi.

Se la vita cristiana, in fondo, sta tutta qui, la festa liturgica del 23 gennaio di questo 2024 non solo sarà occasione per riflettere e confermare questo impegno di tutta la Congregazione (che proprio quest’anno, tra l’altro, festeggia i 125 anni dalla fondazione) e di tutte e tutti gli Amici Laici di Madre Michel, ma si carica anche di un’ulteriore motivo di letizia e di riconoscenza al Signore Gesù.

Proprio in questo giorno, alle ore 16 presso la Cappella interna della Casa-Madre di via Faà di Bruno, è programmata la celebrazione eucaristica – presieduta da monsignor Gianni Toriggia, Vicario generale della Diocesi di Alessandria – durante la quale vi sarà la Prima Professione religiosa di Darlene Ngangom  e il “sì” che dirà metterà in luce, ancora una volta, non solo la bellezza di questa scelta vocazionale, ma anche l’efficacia dell’opera missionaria compiuta dalle Piccole Suore nei diversi continenti.

Darlene Emenapa Ngangom ha 31 anni ed è nata nella Repubblica Democratica del Congo. Ha conosciuto la Congregazione in modo veramente “insolito” ma sicuramente provvidenziale. Lo racconta lei stessa: «Una Suora che vive negli Stati Uniti d’America, ma di origine congolese, con cui sono venuta in contatto conosceva solo “di nome” le Piccole Suore fondate da Madre Michel, ma mi ha fornito alcuni spunti per fare una ricerca su internet. Approfondendo, ho letto bene la storia della Congregazione e sono stata “toccata” fortemente dalla vita della Fondatrice e dal suo carisma con quel suo totale abbandonarsi alla Divina Provvidenza e impegnarsi nel servizio ai più bisognosi». 

Darlene è arrivata in Italia il 16 febbraio 2021 e, oltre alla formazione religiosa, ha studiato anche la lingua italiana proprio ad Alessandria. Ha fatto esperienza di servizio all’Istituto Divina Provvidenza specialmente con le “ragazze” là ospiti, nonché presso la Casa di riposo “Teresa Grillo Michel” a Roma.

La Prima Professione Religiosa di Darlene sarà dunque un intenso momento per tutta la comunità michelina italiana, africana e mondiale. E, a conferma delle importanti motivazioni alla base della scelta di Darlene, è bello riportare ciò che la neo-Suora ha scelto per l’invito alla celebrazione eucaristica del 23 gennaio. Si tratta di una frase tanto famosa quanto “impegnativa” proprio della Beata Teresa Michel che sottolinea con efficacia ciò che sta a cuore alle Piccole Suore e a tutta la grande Famiglia Michelina; un invito sempre attuale e dal profondo significato evangelico: “Siano come il platano della strada che è di tutti e non appartiene a nessuno; che, in qualsiasi ora, sotto i suoi curvi rami, tutti ripara i passeggeri, senza eccezione alcuna”.

Guido Astori

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