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Intervista a Padre Charbel, monaco che gira l’Italia per raccogliere farmaci

«Il Libano vive una grave crisi economica, abbiamo bisogno di farmaci. E così sto girando l’Italia intera per raccoglierli»
Una iniziativa di fede e speranza: «Li distribuirò gratuitamente a tutti, cristiani e musulmani»

Padre Charbel El Khoury, monaco maronita della comunità di San Giovanni Marco a Byblos, nel Libano, è appena arrivato in Italia per visitare le nostre Diocesi e chiedere un aiuto per il suo Paese, che sta attraversando una crisi molto profonda. Nella nostra zona padre Charbel sarà venerdì 16 febbraio alle ore 9 presso la “Casa madre Piccole Figlie del Sacro Cuore” in via Amilcare Boccio a Sale, e alle 21 nella Saletta del clero del Collegio Santa Chiara, in via Volturno 18 ad Alessandria.

Gli abbiamo chiesto di raccontarci i motivi della sua “missione italiana”. 

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Padre Charbel, perché è venuto in Italia?

«Sono di origini libanesi, ma ho vissuto in Italia per un po’ di tempo, ho studiato nel vostro Paese e per questo parlo l’italiano. Oggi in Libano c’è una gravissima crisi economica: la nostra valuta, la lira libanese, ha perso il 98% del suo valore dal 2019 a oggi».

Le conseguenze?

«A causa di questa crisi, la gente non riesce più ad andare avanti, gli stipendi non hanno più un valore. Comparandoli con quelli italiani, è come se oggi noi libanesi spendessimo 100 euro per un chilo di riso, o 200 per un litro di latte… È una situazione insostenibile».

Sembra incredibile.

«Il Libano era chiamato “la Svizzera del Medio Oriente”. Prima del 2019 i nostri stipendi erano più alti di quelli italiani, ma oggi con questa crisi la gente non riesce più ad andare avanti».

Quali sono le motivazioni di questa crisi?

«Nel nostro Paese sono arrivati tantissimi rifugiati. Nel 2011 c’è stata la guerra in Siria, e circa 2 milioni e mezzo di profughi sono arrivati da noi. Bisogna pensare che il Libano conta 4 milioni e mezzo di abitanti, siamo grandi più o meno come mezza Sicilia. Immaginate l’impatto di questa situazione su di noi, che in precedenza avevamo già accolto 700 mila palestinesi. Oggi più della metà della nostra popolazione è composta da rifugiati. E non basta…».

Che altro c’è?

«Una crisi politica tremenda, da due anni siamo senza presidente. Tantissime persone stanno lasciando il Libano: i giovani quando possono se ne vanno a cercare un futuro altrove. Chi resta lo fa perché non riesce a scappare».

Il quadro è veramente drammatico. Lei è qui per questo?

«Da noi la gente considera la Chiesa come un luogo a cui chiedere aiuto: un aiuto economico, un aiuto per la scolarizzazione dei bambini, un aiuto medico. In Libano tutta la sanità è a pagamento, e a causa di questa crisi le medicine non si trovano più nelle farmacie. E quando si trovano, la gente non le può più comprare. Ci servono farmaci, io sto girando l’Italia per raccoglierli. Avete sicuramente nelle vostre case medicine non scadute, anche in confezioni già aperte, che non vi servono più: le raccolgo e le porto con me in Libano per distribuirle gratuitamente a tutti, cristiani e musulmani».

Un’ultima domanda: lei che speranza ha per il suo Paese?

«La speranza c’è sempre… In passato abbiamo superato crisi anche più pesanti. E ne siamo sempre usciti».

Andrea Antonuccio

Chi è padre Charbel 

Monaco e sacerdote dell’Ordine Libanese Maronita e parroco della chiesa di san Giovanni Marco a Byblos, laureato in Teologia Biblica alla Pontificia Università Gregoriana a Roma, padre Charbel vive a Byblos (Libano) nel monastero adiacente alla chiesa e con i confratelli aiuta tantissime famiglie della parrocchia.

Da circa tre anni ha iniziato un’attività missionaria con la raccolta di medicinali in Italia da distribuire in Libano. Oltre a diverse diocesi, anche le Caritas di diverse città stanno aiutando in modo costante a donare dei farmaci. Vari gruppi di preghiera, parrocchie e associazioni in Italia stanno lavorando per recuperare i medicinali. La raccolta viene effettuata attraverso il coordinamento di due missionari laici, Claudia Codemo e Maurizio Bagnariol, della diocesi di Vittorio Veneto (TV), che accompagnano il padre nelle varie località quando è in Italia. Durante tutto l’anno si curano della spedizione dei medicinali nel monastero maronita di san Charbel a Roma, dopo aver verificato le scadenze e l’integrità dei medicinali, e si recano periodicamente in Libano anche per essere presenti durante la distribuzione degli stessi.

Da Roma i farmaci vengono trasferiti in Libano nel monastero maronita a Byblos, dove con l’aiuto e il controllo di farmacisti e medici volontari vengono riordinati negli armadi e distribuiti, dietro presentazione della ricetta medica, a chiunque abbia la necessità e gratuitamente.

Attualmente sono aiutate in modo costante circa 1.200 famiglie, oltre a ospedali e ammalati che variano di giorno in giorno.

Per informazioni e per contribuire:
missionlibano@gmail.com o tel. 351 681 4424

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