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Il nostro sindaco: la parola ai candidati/1

Elezioni comunali 2022

Sabato 28 maggio i candidati sindaco hanno incontrato pubblicamente il vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, in vista delle elezioni comunali di domenica 12 giugno. Per chi non era presente all’evento, in questo Paginone riportiamo le risposte alle cinque domande poste dal direttore delle Comunicazioni sociali, Enzo Governale.

Giorgio Abonante

Classe 1975, è il candidato del centrosinistra. Laureato in Scienze Politiche, ha conseguito il Master in Sviluppo locale. Dal 2007 è consigliere comunale di Alessandria (Pd) con una parentesi in giunta dal 2014 al 2017. Lavora all’ufficio progetti e assistenza ai Comuni come dipendente regionale distaccato presso la Provincia di Alessandria. È sostenuto da Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Moderati, Alessandria civica, Europa verde, Abonante per Alessandria.

Alessandria città universitaria: quali prospettive?

«Alessandria è già una città universitaria. Credo sia importante discutere delle strutture, ma di certo è importante attirare studenti. È positivo che si sia sviluppata la facoltà di Medicina, ma è fondamentale avere studenti, ricercatori e docenti. Parliamo anche di sedi e servizi: bene il progetto del nuovo campus universitario, ma non bisogna svuotare Palazzo Borsalino».

In futuro un giovane alessandrino dove troverà lavoro?

«Nella nostra città un giovane ha tutti gli strumenti per potersi preparare al futuro. C’è un buon sistema scolastico, abbiamo tre università (Upo, Conservatorio e Politecnico di Torino) e il sistema di formazione professionale è tra i migliori in Italia. Noi adulti dovremmo trasmettere la nostra passione per la re, affinché questi ragazzi si “accendano” per qualcosa».

Ambiente, ecologia e fiumi: quale rapporto con la città?

«Bisogna risolvere i problemi ambientali che abbiamo da decenni, agire sul nuovo sistema della mobilità cittadina e riorganizzare la filiera dei rifiuti. Con Confindustria, università e Asl dobbiamo costruire un polo per le bonifiche ambientali che diventi un riferimento in tutta Italia. Per i fiumi, va prima affrontato il problema del rischio idrogeologico, ancora elevato».

Covid e guerra: lei come li ha vissuti? Come li sta vivendo?

«Con angoscia, pensando ai miei figli di 10 e 12 anni, e a una guerra alle porte dell’Europa. Il Covid l’ho vissuto nel rispetto delle regole, cercando di dare una mano a chi era vicino a me. Penso si debba reagire così, nelle difficoltà: stando vicini e aiutandoci. E Alessandria ha un “capitale sociale” notevole, in termini di associazionismo e volontariato».

Ma perché un cattolico dovrebbe scegliere lei?

«Noi abbiamo un progetto, un bel gruppo, forse siamo gli unici ad aver dato questa dimensione collettiva, di gruppo. Tutto sommato in politica e nella religione, soprattutto nel pensiero cattolico, l’aspetto fondamentale è cercare di non lasciare le persone da sole. Noi abbiamo questo approccio e questo obiettivo: crediamo sia interessante anche per un cattolico».

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