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Sinodo dei vescovi: una donna sottosegretario

Chiesa universale

Il Papa ha nominato sottosegretari del Sinodo dei Vescovi padre Luis Marín de San Martín, finora assistente generale dell’Ordine di Sant’Agostino, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Suliana e suor Nathalie Becquart Xavière, già direttrice del Servizio nazionale per l’evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza dei vescovi di Francia.

A darne notizia è la Sala Stampa della Santa Sede. monsignor Marín è nato il 21 agosto 1961 a Madrid. Ha emesso i primi voti nell’Ordine di Sant’Agostino il 5 settembre 1982 ed i voti solenni il 1° novembre 1985. È stato ordinato sacerdote il 4 giugno 1988. Ha conseguito presso la Universidad Pontificia Comillas di Madrid il dottorato in Sacra Teologia. Ha svolto diversi incarichi tra i quali: formatore del Seminario Mayor Tagaste, Los Negrales (1996-1999), Consigliere Provinciale (1999- 2002), priore del Monasterio de Santa María de La Vid (2002-2008); professore di Teologia nei Centri Agostiniani a Los Negrales, a San Lorenzo de El Escorial e a Valladolid; dal 2004 è docente invitato presso la Facultad de Teología del Norte de España a Burgos. È archivista generale dell’Ordine, assistente generale degli Agostiniani e presidente dell’Institutum Spiritualitatis Augustinianae.

Suor Nathalie Becquart è nata a Fontainebleau nel 1969. Si è diplomata all’École des hautes études commerciales de Paris (Hec Paris), ha studiato filosofia e teologia al Centre Sèvres – Facultés jésuites de Paris, sociologia all’École des hautes études en sciences sociales (Ehess) della stessa città e si è specializzata in Ecclesiologia con ricerca sulla sinodalità al Boston College School of Theology and Ministry (Stati Uniti d’America). Nel 1995 è entrata nell’Istituto La Xavière, Missionnaires du Christ Jésus. Nel 2005 ha emesso i voti perpetui. È stata direttrice del Servizio Nazionale per l’Evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza dei vescovi di Francia (dal 2012 al 2018) e consultore della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi (dal 2019).

«Un passo di grande importanza per rafforzare la Segreteria generale del Sinodo e imprimere un rinnovato slancio all’impegno verso una Chiesa sinodale e missionaria». Così il cardinal Mario Grech – intervistato da Alessandro Gisotti per i media vaticani – commenta la nomina, annunciata oggi, di due sotto-segretari del Sinodo dei Vescovi. Il porporato maltese si sofferma in particolare sulla nomina di suor Nathalie Becquart prima donna a ricevere questo incarico e sulle prospettive che tale nomina apre per il ruolo delle donne nella vita della Chiesa. «La nomina di suor Nathalie Becquart come sottosegretario ci aiuta a ricordare in maniera concreta che nei cammini sinodali la voce del Popolo di Dio ha un posto specifico e che è fondamentale trovare modalità per favorire in essi una partecipazione effettiva di tutti i battezzati», commenta Grech. Come sottosegretario, suor Nathalie avrà diritto di voto al prossimo Sinodo incentrato sulla Chiesa sinodale: «una porta è stata aperta, vedremo poi quali altri passi potranno essere compiuti in futuro».

Altra novità: per la prima volta la Segreteria generale del Sinodo avrà due sottosegretari. «Il fatto che entrambi i sottosegretari del Sinodo dei Vescovi siano religiosi, ciascuno cresciuto in una precisa spiritualità, dice l’importanza che la Chiesa sinodale prenda in considerazione anche i diversi carismi presenti nella Chiesa», sottolinea a questo proposito il cardinale. «Queste nomine – conclude Grech – sottolineano l’importanza che il cammino di una Chiesa sinodale sia accompagnato da un gruppo che lavora insieme: la struttura e la maniera di lavorare del Segretariato Generale deve essere essa stessa sinodale! Questo lavoro d’équipe permette maggiormente ai laici di partecipare all’interno di dinamiche di responsabilità. Desidero così che anche noi tre e tutto lo staff della Segreteria del Sinodo possiamo lavorare in uno spirito di collaborazione e sperimentare un nuovo stile di leadership “sinodale”, una leadership nel servizio meno clericale e gerarchica, che permetta partecipazione e corresponsabilità senza allo stesso tempo abdicare dalle responsabilità che gli sono state affidate. Anche in questo cerchiamo di seguire l’esempio di papa Francesco».

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