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Percorso formativo “BasixAltezze”

Alberto Arturi, seminarista alessandrino del Settore Giovani di AC

Nello scorso gennaio il Settore Giovani nazionale di Azione Cattolica ha realizzato il percorso formativo “BasixAltezze” per approfondire i temi della “Fratelli tutti”. Per l’AC della nostra diocesi ha partecipato ai gruppi di confronto anche Alberto Arturi, 32 anni, al secondo anno nel seminario vescovile diocesano di Alessandria. «Prima del seminario ho insegnato Religione cattolica, ho collaborato come catechista nella parrocchia di San Pio V e prestato servizio come capo scout nel gruppo Alessandria 3. Il mio incontro con l’Azione Cattolica è avvenuto l’estate scorsa: ho accettato di partecipare a un’attività e da allora la collaborazione con il Settore Giovani diocesano, seguito da Marlene Coppola (in foto insieme con Alberto), vicepresidente, e don Vittorio Gatti, assistente, è continuato naturalmente. A oggi posso dire di sentirmi pienamente parte di questa famiglia e sono felice di continuare a essere coinvolto nelle iniziative diocesane» ci racconta Alberto.

Alberto, ci parli del percorso formativo “BasixAltezze”?

«I webinar del Settore Giovani Nazionale “BasixAltezze” ci hanno permesso di fare un piccolo cammino formativo insieme, seppur non ci si è potuti incontrare di persona. Durante questi tre incontri abbiamo ascoltato la testimonianza dello scrittore Giacomo Mazzariol, di padre Claudio Monge o.p. e della professoressa Marina Marcolini. Le loro testimonianze, aderenti all’enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco, ci hanno esortato sul come si può essere fratelli per tutti, fratelli con tutti, fratelli tra tutti».

Come sono andati gli incontri? E sotto quale sguardo è stata osservata l’enciclica “Fratelli Tutti”?

«Gli incontri online potevano sembrare “accademici”, ma grazie alla presenza dei social network sono stati molto dinamici. Durante l’intervento dell’ospite, i giovani da tutta Italia potevano fare domande, che venivano raccolte dai responsabili nazionali AC, e al momento più adatto venivano presentate all’ospite. Il webinar di formazione era seguito, qualche giorno dopo, da un confronto online, dove ci si trovava in piccoli gruppi di cinque o sei persone e condividevamo i nostri pensieri sulla testimonianza dell’ospite. L’enciclica “Fratelli tutti” ci ha guidati nelle riflessioni: nelle condivisioni abbiamo sperimentato come la fratellanza universale ci appartenga da sempre e ci chiami a essere, figli di un unico Padre, protagonisti di questa identità».

Quali frutti porterà questo percorso nella nostra diocesi?

«Spero che questo percorso faccia capire ai giovani quanto la Chiesa creda in loro e quanto si preoccupa di essere una testimonianza credente e credibile. Nella nostra diocesi vedo tanti germogli che stanno crescendo bene, sono certo che la cura, l’attesa e l’amore saranno fondamentali per raggiungere la raccolta di un frutto molto buono: un frutto che è dono di Dio».

Cosa ti ha lasciato, anche per il tuo cammino vocazionale, questa esperienza?

«Questa esperienza l’ho trovata estremamente arricchente, oramai non mi stupisco più nel ritrovarmi a mio agio nelle cose di Dio. Sono convinto che non è stato un caso partecipare a questi incontri e non è un caso continuare a collaborare con il Settore Giovani dell’AC diocesana. Mi piace riconoscere queste situazioni come delle bellissime e inaspettate “Dioincidenze” (sorride). Alla luce di questo ringrazio il Signore per i suoi doni e ancora una volta ripeto il mio “eccomi” alla Sua volontà!».

Clicca qui per leggere il Messaggio dell’AC alla Chiesa e al Paese

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