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Cima Alessandria

Alessandria racconta

Ad Alessandria sono state intitolate due cime. La prima si trova in Groenlandia, più esattamente nel distretto di Tasiilaq (chiamata anche in danese Ammassalik o Angmagssalik) a un’altezza di 1.690 metri sopra il livello del mare. Nel 1968, in occasione dell’ottavo centenario della fondazione della Città, il locale Club Alpino Italiano decise di organizzare una spedizione sulla costa orientale della Groenlandia, all’altezza del 66° parallelo, composta da Roberto Barberis, Mario Bonzano, Bruno Porcelli, Mario Pesce, Carla Soria Testera e Giancarlo Testera. La squadra affrontò l’impresa con un carico di circa 58 chilogrammi a testa, una tendina canadese da quattro posti e un grandissimo entusiasmo. In venticinque giorni, gli alpinisti alessandrini percorsero la valle di Tasissarsik, una parte del fiordo di Sermilik e salirono sei vette.Le quattro più importanti furono battezzate con i nomi di Cima Alessandria, Cima Guasasco (in memoria di Giuseppe, segretario Cai caduto in montagna nel 1939), Cima Castello e Punta Bellavista.

Inoltre, attraversarono quattro ghiacciai, tra cui quello notevolmente crepacciato del Midgaard-Gletscher. Nel libro Storie e Leggende: della Fraschetta Alessandrina, Francesca Chiara Robboni ha raccolto i ricordi di Mario Bonzano, il quale ha rievocato i tanti pericoli affrontati (gli acquitrini di acqua dolce dove si poteva sprofondare per metri nella sabbia e le improvvise valanghe), ma soprattutto lo splendore del paesaggio artico.
Indimenticabile l’ospitalità degli eschimesi: dopo quasi quindici giorni durante i quali avevano mangiato soltanto burro, una donna inuit arrivò alla loro tenda con un salmone, ma intuendo che non avrebbero saputo come cucinarlo, tornò con il pesce cotto nell’acqua dolce del fiordo. La missione ebbe un grande successo e ricevette complimenti unanimi dal mondo alpinistico e dell’esplorazione. Parimenti appassionante fu la conquista della seconda Cima Alessandria, situata in Perù nella catena montuosa della Cordillera Blanca, compresa nella parte settentrionale delle Ande. La spedizione, guidata da Roberto Mandirola, era mista, vale a dire composta da alpinisti e trekkers.
Venne progettata dal Cai di Alessandria per celebrare l’ottantesimo anniversario di costituzione della sezione. Prima della partenza, il sindaco Piercarlo Fabbio salutò alcuni membri della missione consegnando loro un gagliardetto della Città da collocare sulla vetta. Partendo da Lima, dopo un periodo di acclimatamento a Cuzco e a Machu Picchu, il gruppo degli alpinisti scalò il Vallunaraju e raggiunse, il 13 agosto 2008, una cima inviolata sui 5.900 metri s.l.m., situata nella provincia di Youngai, che è stata chiamata Cumbre Alessandria.

Mauro Remotti 

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