San Paolo della Croce/4

“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti

Se Ovada è importante per i Passionisti perché qui è nato il loro fondatore, Castellazzo Bormida (AL) è altrettanto importante per loro perché è il luogo dove san Paolo della Croce ha avuto da Dio le grazie; tra le esse “la santa ispirazione” di iniziare la Congregazione Passionista. Qui, dopo essere vestito con abito di penitenza, nero di colore in segno di lutto per la passione del Signore Gesù, fece, per un periodo di 40 giorni in analogia ai 40 giorni di Gesù nel deserto, la prima esperienza di vita povera e ritirata, dedicandosi alla contemplazione.

A Castellazzo fece il tentativo di avviare la prima comunità passionista radunando compagni. Paolo passò il ritiro di 40 giorni nella celletta della sacrestia della chiesa di San Carlo a Castellazzo. Dell’esperienza umana e spirituale Paolo fece un diario, i cui contenuti sono oggetto di valutazione da parte degli esperti. Paolo della Croce fondò a Tarquinia Cerreto un Monastero di Passioniste.
A Ovada, in strada Cappellete 17 vi è un Monastero di Passioniste di clausura che seguono la Regola del Fondatore. Vi è sepolta Madre Leonarda di Gesù Crocifisso, la cui causa di beatificazione è in corso per decreto di Papa Francesco.

Tra i ricordi, Padre Tardito, scolopio, mi portava a fare il chierichetto nella Settimana Santa e rimaneva commosso quando le monache cantavano in latino (era il pre-Concilio) il “Gloria” di Pasqua. Ricordo la ruota dalla quale passavano cibi, ostie da consacrare e paramenti sacri ricamati da loro. Le monache sono una dozzina di cui due italiane, le altre indonesiane o filippine; tra loro, Madre Matilde, conosciuta personalmente. Ha compiuto, ai primi di settembre, 101 anni! Auguri Madre e auguri alle sue consorelle!

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