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Madre Carolina Beltrami/3

Esempi di Santità

Ultima puntata del racconto alla scoperta della Venerabile alessandrina.

Quello degli Orti è il quartiere più povero e meno cattolico della città, ma Carolina riesce, nei sette anni che vi rimane, a trasformarlo col suo apostolato e la sua vicinanza contagiosa ai bimbi, ai giovani e agli adulti che si sentono attratti dalla sua operosa bontà a soluzione dei vari problemi personali.

All’inizio del marzo 1932, la sua salute peggiora, intense cefalee e acuti dolori da otite, la costringono a letto: Le sue sofferenze fisiche e morali sopportate in tanti anni l’hanno debilitata; il suo organismo logorato dalle astinenze e dalle privazioni cui si assoggettava era ormai agli estremi: Venerdì 8 aprile il parroco Don Guazzotti, le somministra la S. Comunione e poco dopo l’Estrema Unzione: Alle ore 14,30 l’anima eletta di Madre Carolina Beltrami, fondatrice dell’Istituto delle Suore Immacolatine, lasciava questo mondo per salire innanzi a quel Cristo che aveva tanto amato ed al quale, volutamente, aveva offerto tante sue sofferenze.

Per tre giorni la salma di Carolina resta nella camera ardente esposta al saluto commosso ed addolorato di tanti che l’hanno amata, Immacolatine, operaie, operai, sacerdoti, persone di ogni ceto e condizione le porgono l’estremo omaggio.

L’11 aprile i funerali: Sorretta a spalle dai fratelli e nipoti, guidata dal Vescovo Milone, la salma passa tra ali di folla, scolaresche, rappresentanti del clero, associazioni religiose. Nella Parrocchia di Orti il Vescovo ha parole commoventi, al cimitero è monsignor Devercelli a ricordare la sua vita di preghiera, lavoro, sacrificio; la bara viene deposta nel sacello della famiglia Beltrami.
Per soddisfare il desiderio delle Suore Immacolatine di poter venerare la cara salma nel loro Santuario di Lourdes, presso la Casa Madre di via Tortona, il 28 aprile 1944, la prima bara di Carolina viene tolta dal tumulo per il cambio con la nuova, ma scoperchiata la cassa, la salma appare intatta ed un grido s’udì Madre, Madre, Madre; dodici anni di tumulazione non sono riusciti a distruggere quel caratteristico sorriso emanazione di fede, amore, bene e grazia affascinanti.

Sabato 29 aprile 1944 si ebbe la grandiosa trasposizione; sopra un magnifico carro accompagnata da una folla immensa, la salma venne recata nella Chiesa del Carmine per la solenne Messa Funebre officiata dal Vescovo Milone che, al termine, ne tesse le doverose lodi.

Il corteo prosegue poi verso il Santuario di Lourdes dove la salma venne deposta ai piedi della Madonna Immacolata.
Nel 1956, dopo la costruzione del nuovo Santuario, la cara e venerata salma è stata collocata nel marmoreo sacello di fronte alla riproduzione della Grotta di Lourdes, dal quale Madre Carolina
potrà contemplare la sua cara Madonna Immacolata, ed essere incitamento e guida alle sue Immacolatine sulla via della santificazione.
Domenica 8 marzo 1980 è iniziato il processo di beatificazione di Madre Carolina, conclusosi domenica 9 giugno 1983, nel 2007 è stata riconosciuta la sua virtù eroica e si è in attesa di avere conferma di un miracolo attribuibile al suo intervento per decretarne la santità.

Oltre che in Alessandria le Suore Immacolatine operano in: Asti, Lanzo Torinese, Torino, Mezzenile (TO), Milano, Porpetto (UD), Sanremo, Ferrara, Pistoia, Pisa, Marina di Pisa, Roma; e all’estero in: Gjinar /Albania), Tekax-Yucatan (Messico), Togo.

Acre

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