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Il Vangelo e la biro – Beati i miti…

Il nostro Paese sta vivendo settimane difficili. Il deterioramento dei toni delle discussioni che ha coinvolto tante persone, e tra queste anche tanti cattolici, ci dice una difficoltà profonda: quella di ascoltare, di trovare ragioni nelle posizioni altrui, di dialogare senza diventare aggressivi. Sul “Manifesto della comunicazione non ostile“ si legge che “le parole sono un ponte per comprendere, farsi capire e avvicinarsi agli altri”. Il recente caso della nave Aquarius, alla quale è stato impedito l’accesso ai porti italiani, ha evidenziato come, anche tra i credenti, la stessa Parola del Vangelo (Mt cap.25), può essere oggetto di capziose interpretazioni usate per dividere. Beati i miti che non hanno paura di dire il proprio parere e lo fanno senza giudicare, senza far prevalere l’istinto sulla ragione, senza intimidire. Abbiamo bisogno di credenti che annuncino con coraggio che Gesù si è identificato con gli ultimi e ha proclamato benedetti quanti avranno ospitato lo straniero. E benedetto sarà ora anche Giovanni Carpenè, prete operaio, sindacalista, anima di tante realtà cittadine, recentemente scomparso. Uomo mite che ha compreso che, in nome di Gesù, non si possono innalzare barriere ma solo abbattere i muri che gli uomini hanno costruito. Non solo i muri esteriori ma anche quelli interiori, forse i più difficili da sgretolare.

Roberto Massaro

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