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Non ci sono più i medici di una volta

Fede e medicina

Affidiamoci a Colui che ha creato il mondo

Oggi, come da parecchio tempo, si sente dire e si vede scritto: «Non ci sono più i medici di una volta!»: assolutamente vero ed io lo posso affermare ancor di più, pensando al mio papà che era veramente quel che si dice “un Signor Dottore”. Parliamo dei medici che sapevano fare diagnosi con pochi mezzi strumentali, stabilivano con il paziente un vero rapporto empatico ed umano, oltreché clinico “scientifico”. Diciamo subito che la medicina negli ultimi 50 anni ha compiuto un progresso scientifico e tecnologico superiore senz’altro ai 3-4 secoli precedenti: sono nati e cambiati strumenti di diagnosi, sono avanzate terapie mediche e chirurgiche. Sono cambiati i medici; aggiungo io: sono cambiati anche i pazienti ed i rapporti tra gli uni e gli altri. Gli uni e gli altri hanno giustamente sviluppato una grande fiducia nella scienza, e grandi aspettative (forse più i pazienti) rispetto al passato. S. Alberto Magno, maestro di S. Tommaso d’Aquino e Patrono degli scienziati, diceva nel 1200: «Tanta Fede, tanta scienza, poca Fede poca scienza»: quale è il rischio della poca Fede che oggi, rispetto al passato, vediamo sia tra i medici, sia tra i malati (posto che anche i medici, prima o poi, diventano malati)?

«Non c’è bisogno di Dio»: questa è una delle nefaste conclusioni a cui porta il “pensiero unico” di oggi, agganciandosi anche al progresso medico scientifico: era già successo nei secoli scorsi, (Illuminismo), oggi potremmo parlare di scientismo. La medicina e la chirurgia risolvono tutto, guariscono tutte le malattie, hanno eliminato la morte (sic!) e la sofferenza (talvolta aumentata e prolungata): questa è la grande illusione del nostro secolo. In realtà, ancora oggi di molte malattie, a cominciare da quelle neoplastiche, non si conosce la causa sicura, e di molte non si ha una prognosi certa ed una soluzione clinica; un altro esempio è che molti accidenti vascolari, come infarti o ictus, non riconoscono presenza di fattori di rischio: non prevenibili, dunque. Di esempi del genere, ne faremo moltissimi. Affidarsi a Colui che ha creato il mondo, e dunque pure il pensiero scientifico, alla Sua Volontà, non è certo rifiutare o negare il progresso medico, anzi è proprio valutare con estrema “razionalità” i limiti umani, accettare gli inevitabili insuccessi, Socraticamente affermare che la vera sapienza è sapere di non sapere. Solo Dio è Sapienza perfetta, la Scienza è semmai conoscenza del Creato e delle sue leggi. Questa la premessa: occasione di dibattito prossimo

Franco Rotundi

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