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Comuni in protesta

È polemica sul progetto dell’impianto a biometano a Castellazzo

«La provincia di Alessandria non è la pattumiera d’Italia». Così si esprimono i manifestanti dei comitati “Torrente Orba”, “Vivere a Predosa” e “Sezzadio per l’Ambiente” in merito alla realizzazione dell’impianto a biometano (nella foto il progetto) che la società “Castellazzo Bormida Biometano Azienda Agricola Srl” vorrebbe realizzare.

L’obiettivo dell’azienda sarebbe quello di trattare circa 800 mila tonnellate all’anno di rifiuti organici in prossimità delle case e della pieve romanica Santa Trinità da Lungi. I sindaci di Castellazzo Bormida, Casal Cermelli, Castelspina, Predosa, Sezzadio, Borgoratto, Oviglio, Gamalero, Frascaro, Frugarolo e Bosco Marengo hanno manifestato il dissenso del territorio.

«La realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti risulterebbe in contrasto con le scelte delle amministrazioni locali, che intendono fermamente valorizzare il territorio con progetti economici e culturali» spiegano il sindaco di Castellazzo Bormida, Gianfranco Ferraris, e il sindaco di Casal Cermelli, Paolo Mai. Insieme agli altri sindaci hanno spiegato la preoccupazione per la quantità eccessiva di rifiuti da trasformare in gas.

«I tecnici hanno ascoltato le motivazioni con attenzione, avranno circa dieci giorni per decidere se autorizzare: siamo fiduciosi» proseguono i primi cittadini. «La nostra provincia viene presa d’assalto da imprenditori senza scrupoli che cercano di trarre il massimo profitto, generando inquinamento. – dicono il segretario di Torrente Orba, Simone Bellingeri, e altri manifestanti – La politica non fa nulla per fermare tale predazione e non prende in considerazione le problematiche relative alla salute di uno dei territori più inquinati d’Italia».

Daniela Terragni

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