La pediatra Sabrina Camilli
Dottoressa, ho un bambino di quattro anni che frequenta l’asilo e che spesso veniva portato a scuola dal nonno di 65 anni. Ho provato a convincere mio papà a tenere la mascherina anche in casa ma vedo che non ottengo grandi risultati. Ho pensato quindi di evitare che nonno e bambino si incontrino se non all’aperto, ma il risultato è che il nonno è arrabbiato con me e il bambino non capisce cosa sta succedendo. Mi aiuterebbe a capire come comportarmi al meglio?
Grazie mille
Come possiamo comprendere, questo è un periodo difficile per tutti, che ci mette a dura prova. Le condizioni che a mio avviso possono aiutarci nel quotidiano sono:
1) Metterci nei panni degli altri;
2) Avere pazienza e non sbraitare (anche se a volte può essere molto liberatorio).
Vediamo la situazione con gli occhi del suo bambino: ha quattro anni e da quando ha iniziato a essere un po’ più autonomo ha rinunciato ad andare all’asilo (nell’anno passato) e quindi a vedere i propri compagni con i quali misurarsi, giocare, ridere. Ha rinunciato a vedere il suo nonno con la paura di potergli trasmettere questo terribile virus e farlo ammalare. È un bimbo che ha già fatto esperienze che bimbi di quattro anni di anni passati non hanno mai fatto: non hanno vissuto una pandemia. Sono sicura che non ci vorranno molte parole, non tante di più di quelle che ha già sentito in questi lunghi mesi. Basterà trovare un momento adatto, di intimità, magari alla sera durante il rito della buonanotte e dirgli: «Pensiamo al nonno, aiutiamolo a stare bene. Gli vuoi bene vero? Anche lui sai te ne vuole tanto». «Mi raccomando digli di mettere la mascherina, di evitare i luoghi chiusi in cui stare insieme e lavatevi spesso le mani…».
Io penso che il suo bimbo farà un ottimo lavoro. Aspettate poi qualche giorno, per vedere se qualcosa è cambiato nell’atteggiamento del nonno. Se così non fosse, provate a convincerlo con dolcezza e pazienza. Poveri nonni! Ne hanno passate tante, soprattutto in questi ultimi anni e ora dover rinunciare anche alla gioia dei loro occhi, allo stare con i propri nipoti è una cosa su cui non vogliono transigere a costo della pelle. Impariamo a guardare la vita non solo con i nostri occhi ma anche con quelli degli altri. Cambiare prospettiva ci aiuta a non diventare chiusi ed egocentrici e a prendere la vita anche con un pizzico di ironia. Inoltre, se vuole prima di fare qualcosa può riascoltare la bellissima canzone di Guccini “Il vecchio e il bambino”: magari le verrà in mente qualcosa di più personale e adeguato alla situazione. E poi? Dove non arriviamo noi, lasciamo fare alla Provvidenza. Io ci credo e spesso nel quotidiano mi ha dato piacevoli iniezioni di fiducia.