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Stop allo sci: gli impianti in crisi

Coldiretti Alessandria

La chiusura degli impianti sciistici sta facendo discutere e non poco. Lo stop forzato anche nell’ultima parte della stagione è destinato ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull’intera economia che ruota intorno al turismo invernale che ha un valore stimato, prima dell’emergenza Covid, tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera. Questo è quanto afferma la Coldiretti in riferimento al nuovo rinvio della riapertura allo sci in zone gialle, deciso dal governo dopo il nuovo pronunciamento del Comitato tecnico scientifico. Per il Ministro della Salute Roberto Speranza, infatti, le piste da sci resteranno chiuse almeno fino al 5 marzo.

Ma quali solo le cifre che ruotano attorno al mondo della neve? La riapertura degli impianti sciistici era attesa da 3,5 milioni di italiani, mentre solo in Piemonte si erano ormai preparati 49 comprensori sciistici, 266 impianti di risalita per un totale di 1.243 chilometri di piste.

Tra queste anche la località sciistica storica di Caldirola, situata nell’Alta Val Curone, unico centro di villeggiatura attrezzato per sport invernali della provincia di Alessandria.

«Una batosta non da poco che si va ad aggiungere agli effetti non solo sulle piste ma anche sull’intero indotto delle vacanze in montagna, dall’alloggio alla ristorazione, dagli agriturismi ai rifugi che, dallo stop al turismo sulla neve, hanno subito un calo di fatturato fino al 90%» commentano Mauro Bianco e Roberto Rampazzo, presidente e il direttore di Coldiretti Alessandria.

La decisione di tenere chiuso mette in difficoltà tutte quelle realtà che ruotano attorno agli impianti sciistici. «Proprio dal turismo invernale dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento. Con le presenze praticamente azzerate nel momento più importante della stagione, si guardava con speranza all’ultimo scorcio, seppur con il pesante limite allo spostamento tra regioni ma le aspettative sono andate all’ultimo momento deluse» aggiungono dalla Coldiretti.

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