“La recensione” di Fabrizio Casazza
Monsignor Guido Marini (nella foto con papa Francesco), genovese, cinquantasei anni, è Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Responsabile della Cappella Musicale Sistina. Ricevette l’ordinazione presbiterale dal cardinale alessandrino Giovanni Canestri, che lo scelse come suo segretario, incarico in cui venne confermato anche dal successore Dionigi Tettamanzi. Prima della nomina accanto a Benedetto XVI nel 2007, fu anche docente di diritto canonico, direttore spirituale in seminario, canonico del Capitolo metropolitano.
L’editrice piemontese Effatà ha appena pubblicato due interessanti testi del prelato ligure. O Trinità che adoro (pp 112, euro 11) raccoglie un corso di esercizi spirituali che hanno come traccia il celebre quadro russo del XV secolo di Andrej Rublëv. «L’icona ha una pretesa: assimilare noi stessi a quell’immagine con la quale entriamo in relazione spirituale» (p. 6).
Per questo entrare nella logica dei tre personaggi raffigurati vuol dire per il cristiano impostare correttamente la relazione con Dio. In effetti è «sempre uguale il peccato dell’uomo: immaginare come soffocante il rapporto di dipendenza da Dio. Alla base di ogni peccato sta la valutazione errata del rapporto con Dio» (p. 31). In fondo «il peccato è accettazione dello spirito di menzogna che suggerisce in modo subdolo il sospetto sull’amore del Padre» (p. 43). Invece, per quanto possa essere degradata la condizione morale di un individuo, «non c’è vita perduta che non possa essere attraversata da Cristo Signore» (p. 55).
Fammi vivere secondo la tua Parola (pp 239, euro 15) propone una serie di brevissimi commenti alle letture dei tre cicli domenicali e di alcune feste di santi. L’essenzialità di ogni riflessione (meno di una pagina per ogni giornata) porta il lettore a focalizzarsi su un aspetto specifico del brano biblico commentato, con l’obiettivo – come fa capire chiaramente il titolo dell’opera – di alimentare sotto l’aspetto spirituale e morale l’esistenza concreta del credente. I due volumi contribuiscono senz’altro a nutrire la vita spirituale di chi li medita, appoggiandosi alla solida Tradizione, esposta con uno stile aneddotico che rende piacevole il fluire delle pagine.
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