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Tra Covid e guerra: «Mai così tante persone in difficoltà»

Coldiretti Alessandria

«Mai così tante persone in difficoltà» a dirlo è Coldiretti che organizza al mercato coperto di Campagna Amica, in via Guasco, la “Spesa Sospesa“: in questi mesi sono state molte le azioni di solidarietà messe in campo da Coldiretti, un segno concreto e tangibile verso le fasce più deboli della popolazione.

«Tra i nuovi poveri c’è chi ha perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate o danneggiate dalle limitazioni rese necessarie in due anni di pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche» afferma il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco.

Su 2,6 milioni di italiani, costretti a chiedere aiuto per mangiare per colpa della guerra e dell’aumento dell’inflazione che colpisce i prezzi del carrello della spesa, 538.423 sono bambini, 299.890 anziani e 31.846 disabili. Accanto all’intervento pubblico è cresciuta però anche la solidarietà, attraverso Coldiretti e Campagna Amica sono stati donati 6 milioni di chili di cibo prodotto dagli agricoltori di Campagna Amica. Ma non basta.

«Per arginare questa situazione serve un deciso intervento della pubblica amministrazione» aggiunge il direttore provinciale di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco. «Quasi un alessandrino su 2 (49%) ha tagliato la spesa, a causa dell’aumento record dei prezzi trascinato dai rincari energetici e dagli effetti della guerra in Ucraina che riduce il potere d’acquisto dei cittadini».

I rincari vanno dal 4,5% per le uova al +4,9% per la carne di agnello, mentre al ristorante i conti sono in aumento del 3,6% e i servizi di alloggio in alberghi e pensioni del +9,3%. Cambiano le abitudini di spesa per il 60% circa delle persone, che si orienta su prodotti low cost per arrivare a fine mese. In vetta alla classifica degli aumenti, +23,3% per gli oli di semi, soprattutto quello di girasole che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, al secondo posto c’è la verdura fresca, con i prezzi in salita del 17,8%, segue il burro (+17,4%).

Tra le persone in difficoltà ci sono anche gli agricoltori. «Se i prezzi per le famiglie corrono tante aziende agricole non coprono i costi di produzione. Più di un’azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione» conclude il presidente Bianco.

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