“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Vien davvero da pensare che l’importante successo dei Grigi sull’ex prima in classifica Carrarese fosse stato frutto di un omaggio a Mario Di Cianni (e ciò senza tener conto del fatto che i toscani stessi avessero rimediato, solo sette giorni dopo, un’ulteriore scoppola). Infatti, se l’affermazione con gli apuani aveva fatto sognare, o anche solo sperare, la trasferta nella patria di Federico Fellini ha fatto ripiombare i piedi degli orsofili sotto il livello del suolo.
Inequivocabili sono stati punteggio, risultato che lo aveva determinato, e ulteriore, consistente, sensazione di fragilità di una squadra i cui numeri parlano chiaro: l’Alessandria è una squadra che stenta a segnare mezzo goal a partita ma ne subisce in media due.
Di più, è ritornata a occupare la posizione di coda del girone e, rebus sic stantibus, non lascia molte speranze in ottica di prosecuzione. E allora ripeto, e mi ripeto: questa proprietà, e l’annessa dirigenza, moltissimo hanno fatto per i colori e la storia del sodalizio di talché non possono permettersi di compromettere una immagine faticosamente costruita (“buuu” dei tifosi a parte) mettendo la firma su quella che, allo stato attuale, rischia di essere la seconda retrocessione tra i dilettanti in quasi centoundici anni di storia.
C’è solo una cosa da farsi ed è che, allorquando ciò sarà possibile, si corra ai ripari senza lesina. C’è un patrimonio sportivo da preservarsi e una stagione sportiva come non mai bisognosa di una rivitalizzazione di cui, attualmente e, ahimè, non si intravvedono neppure i presupposti.