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Associazioni e movimenti: insieme per ripartire

Aggregazioni laicali

Mercoledì 15 febbraio s’è tenuto l’incontro della Consulta delle aggregazioni laicali, il primo dopo la pausa dovuta al Covid. Nell’incontro il segretario, Riccardo Bussone, ha presentato la lettera di monsignor Guido Gallese – qui accanto nel riquadro – in cui il Vescovo propone «ai laici che fanno parte di associazioni e movimenti e vivono esperienze di comunità elettive» l’appuntamento che sta vivendo tutta la Diocesi: esso ha alcune espressioni formali, come alcuni importanti cambiamenti nella organizzazione delle parrocchie e degli uffici pastorali, ma trova le sue ragioni profonde nella domanda di rinnovamento “sinodale” richiesto a tutta la Chiesa da Papa Francesco.

Per questo tutti i fedeli sono chiamati, in virtù del battesimo, a prendere consapevolezza della proposta e a partecipare alla sua realizzazione.
Come è emerso nel primo scambio avvenuto durante l’incontro le riflessioni suscitate dalla domanda del Vescovo sono state le più diverse, dal chiedersi se in questa prospettiva sia da ripensare l’esistenza stessa di una Consulta di associazioni e movimenti, fino al porsi domande che riguardano il rapporto tra carisma proprio e nuove forme che potranno nei prossimi anni plasmare il volto visibile della nostra Chiesa. Il tono di fondo a tutti gli interventi è stato dato dalla preoccupazione legata alla scarsità delle risorse umane, preoccupazione però dobbiamo ricordare essere presente fin dall’inizio (la messe è tanta ma gli operai sono pochi) e che non può essere il punto di partenza.

La domanda che il Vescovo fa interpella quindi anche i Movimenti e le Associazioni presenti in Diocesi e attualmente nella Consulta, prima che sul che (e come) fare, sulle ragioni che fondano la loro stessa esistenza e quindi, in ultima analisi, su come, nel rispetto, anzi, nella promozione della propria specificità, tutti siano chiamati a concorrere al rinnovarsi della Chiesa che sta in Alessandria. Tante domande che potrebbe così riassumersi: “Quello che stiamo facendo, poco o tanto che sia, come è espressione della vita della Chiesa?” “In cosa consiste la fedeltà all’origine del nostro movimento e della nostra associazione?”
La domanda con cui ci siamo lasciati, dandoci appuntamento per il prossimo 29 marzo è stata “come la Consulta (e quindi ciascuna Associazione e ciascun Movimento) può essere partecipe del rinnovamento in atto e come questo tocchi le ragioni e i carismi di cui ciascuno è portatore”.
È evidente che per rispondere occorre andare oltre gli aspetti operativi e porsi davanti ai temi guida della pastorale, dall’evangelizzazione come compito primo di ogni battezzato a come i carismi particolari si compongono nella chiesa universale. In questo un riferimento e un aiuto possono essere trovati nel cammino intrapreso dal Consiglio Pastorale Diocesano.

A cura di Angelo Teruzzi

La lettera del Vescovo alle aggregazioni laicali

Carissimo Riccardo,
la nostra Chiesa diocesana, seguendo le indicazioni di Papa Francesco, ha iniziato il giorno 16 ottobre 2021 il suo percorso sinodale e, all’interno di questo percorso, ha promosso un grande cambiamento per “ridefinire la nostra azione pastorale in uno spirito comunionale”, come scrivevo nella mia ultima Lettera pastorale del 2021-22.
Le 9 Unità pastorali diocesane hanno iniziato ad operare per il rinnovamento delle nostre comunità e nella stessa direzione si stanno muovendo i nuovi Uffici diocesani. Ai sacerdoti, che sono chiamati per primi ad essere protagonisti del rinnovamento ecclesiale, scrivevo che è necessario “avere il coraggio – il coraggio della fede – di affrontare questo cambiamento verso l’ignoto con la stessa disponibilità e fede con cui gli apostoli affrontarono il problema della strutturazione della Chiesa agli inizi di tutto”. Ma anche a tutti i fedeli rivolgevo l’invito a partecipare pienamente a questo momento particolarmente favorevole per una ripresa dello spirito di fede in Dio, che rende possibile ciò che umanamente sembra impossibile.
“È una avventura nuova. E, come tutte le avventure nuove, richiedono passione e coinvolgimento. Bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, per non stare a guardare dal bordo della strada il futuro che passa sotto i nostri occhi».

(Voce n. 42, 1 dicembre 2022)
Anche i laici che fanno parte di associazioni e movimenti e vivono esperienze di comunità elettive caratterizzate da carismi particolari sono chiamati a dare un forte contributo al processo di rinnovamento in corso. Questa richiesta non nasce solo dal bisogno della nostra Chiesa diocesana, ma rappresenta un appuntamento decisivo per la stessa crescita delle esperienze associative e dei movimenti. Anche da essi dipende che la comunione generata dal Battesimo si esprima compiutamente secondo tutti i doni che lo Spirito distribuisce abbondantemente anche oggi.

Il Consiglio pastorale diocesano ha iniziato una riflessione su come questa scelta apra una nuova prospettiva pastorale alla Chiesa che sta in Alessandria. Un contributo al cammino di discernimento può venire anche dalla Consulta per le aggregazioni laicali. Non si tratta di ricercare innanzitutto strumenti pastorali adeguati alla condizione dell’uomo di oggi, ma di comprendere più a fondo le ragioni dell’Annuncio cui ogni Battezzato è chiamato e che in ogni aggregazione laicale si propone con accenti la cui diversità è la ragione stessa della loro esistenza.

Mi auguro che la Consulta possa riprendere, dopo il periodo della pandemia, il suo prezioso servizio all’interno della comunità ecclesiale e ringrazio te e tutti i responsabili delle diverse associazioni e movimenti per la disponibilità con cui vorranno accogliere questo invito.
Il Signore benedica il tuo e vostro impegno nella Chiesa Diocesana Alessandrina con la sua grazia!

† Guido Gallese – Vescovo di Alessandria

 

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