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La solitudine del presidente

La testa e la pancia di Silvio Bolloli

Rammarico, tristezza e anche un po’ di rabbia sono gli stati d’animo che hanno accompagnato il sottoscritto all’uscita dallo Stadio Comunale “Giuseppe Moccagatta” Domenica, dopo la sconfitta di misura rimediata contro il Cesena.
È vero, ero forse rimasto l’ultimo ad illudersi di una salvezza diretta sperando nella congiunzione astrale della sconfitta casalinga della Torres, contro una Fermana all’apparenza senza stimoli, e una vittoria dei Grigi e, se devo dirla tutta, non ero andato così lontano.
Già, perché la Fermana ha avuto comunque l’orgoglio di pareggiare in casa dei sardi – alla faccia dell’assenza di stimoli – e l’Alessandria, coraggiosamente arginato il Cesena anche in undici contro undici, aveva lasciato spazio ad insperati sentieri d’ottimismo dopo l’espulsione di Corazza.

Invece non c’è stato nulla da fare: i Grigi, come da pronostico, si sono ritrovati invischiati nella spietata lotteria dei playout, peraltro neppure nella miglior posizione possibile.
Alla resa dei conti, pesa però l’idea che sarebbero bastati tre o quattro punti in più per evitare tale agonia, magari con una gestione più sapiente del minutaggio e un pizzico in più di buona volontà in fase di allestimento della rosa fin dalla scorsa estate ma ciò non è avvenuto e il vedere tutte le poltroncine della Tribuna Vip, soprattutto quella del Presidente, desolatamente vuote in una delle partite più importanti della stagione mi ha trasmesso un triste senso di solitudine.

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