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Il Contrappello – La pizza di Cracco fa rumore

Nel mio articolo su Avvenire di mercoledì ho parlato della tempesta mediatica scatenata dalla pizza di Carlo Cracco. Cosa ha fatto di clamoroso il noto chef? Ha proposto una sua interpretazione della Margherita con farina integrale macinata a pietra e un’aggiunta di cereali per un risultato più scuro e croccante, con salsa di pomodoro San Marzano, pomodorini confit e mozzarella di bufala a crudo. E dire che esiste una pizza del 1500, la Mastunicola, considerata la madre di tutte le pizze, che contiene farina di farro e che ha più o meno lo stesso colore. Quindi perché la polemica? Soprattutto considerando che nessuno ha mai sollevato polveroni sulle pizze indigeste sfornate per decenni nascondendosi dietro insegne territoriali tipiche. E mentre dilagava sui media la diatriba sulla pizza di Cracco, dalla Sicilia arrivava la richiesta della Dop per lo sfincione di Bagheria. Ma io mi chiedo: è proprio il caso di scomodare ministeri, carteggi, commissioni, esperti per dare la Dop a un piatto locale, quando ci sarebbero cose più urgenti e utili da fare? Non sarebbe meglio dare allo sfincione la Denominazione Comunale? Ma finché non si farà chiarezza su questi temi, le richieste più impensabili continueranno a fioccare.

Paolo Massobrio

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