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Voci dall’Oftal – L’acqua e la sua fonte

«Andate alla fonte a lavarvi». Il 25 febbraio 1858, durante l’apparizione la Madonna rivolge questo invito a Bernardette. La ragazzina scava nel fango, si imbratta il viso, rivela la sorgente. Da allora quell’acqua continua a sgorgare e a quella fonte migliaia di malati nel cuore e nello spirito vanno ad immergersi. Le austere piscine in pietra sul fianco della grotta permettono questo gesto che si realizza grazie all’aiuto dei volontari che accolgono e accompagnano il malato. Una dama anziana responsabile della piscina, rivolgendosi alle sue aiutanti, metteva nelle loro mani la statuina della Madonna e ad ognuna diceva: “ricordati che queste sono ora le mani della Madonna, le Sue mani attraverso le tue mani, è Lei che spoglia, è lei che consola, che accarezza, che prega….” Una delle ancelle di questo luogo è Luana Tortolina. Sono più di quarant’anni che offre molto del suo tempo a favore dell’Oftal. Conosce tutti, personale ed ammalati, ed è una dama cresciuta nell’associazione attraverso l’esperienza dei principali servizi e nell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes. Sabato scorso è rientrata dal suo ultimo viaggio dove ancora una volta ha accompagnato decine di pellegrine nel gesto del bagno alle piscine.

Luana, cosa accade dietro quei tendoni che schermano le vasche?
«Per primo accogliamo le persone: arriva gente da tutto il mondo anche non battezzata, a volte non credenti. Per tutti ha un significato importante. Per molti è una richiesta di aiuto, è sempre un chiedere, e molti miracoli sono avvenuti proprio alle piscine. Io non ho mai assistito al miracolo, ma ho visto tante persone andare via con una luce diversa, con gli occhi che brillano».

Perché proprio alle piscine avvengono i miracoli?
«L’acqua non è miracolosa ma durante il bagno si riesce con la preghiera ad arrivare a Nostro Signore, per mezzo di Maria che è mediatrice. È la preghiera… senza la preghiera il bagno non è efficace. Noi le si aiuta a raccogliersi in preghiera. È sempre un momento molto forte, ti metti a nudo davanti alla Madonna, Lei che sa già tutto di te…»

Come si riesce a fare un servizio di questo tipo, così intimo e profondo con altre persone sconosciute e di altre nazionalità?
«È la magia di Lourdes! Quest’anno c’era un bel gruppo di americane ed è stata la mia prima volta con mia figlia, Martina. Abbiamo fatto servizio insieme un paio di volte. Ma prima l’abbiamo preparata da casa. È stato molto bello e abbiamo fatto il bagno insieme. Io ho bagnato lei e lei ha bagnato me… È stato molto toccante. Alla fine del servizio la francese mi ha detto: “tua figlia è super, come te!”».

Patrizia Astore

 

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