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La fretta di diventare grandi e la pazienza del pastore

«Ormai ho cinque anni e posso decidere io cosa fare!». Me lo ha detto qualche giorno fa mia figlia Matilde che, in effetti, sta diventando grande. La libertà è il grande tema dell’uomo che diventa “grande”, che diventa autonomo. Ma chi ha un po’ di esperienza si rende conto che la vita vissuta non è completa autonomia. Etimologicamente la parola autonomia è composta da “autòs”, che significa “egli stesso” e “nòmos” che significa “legge”. Vivere in autonomia è quindi autonormarsi, darsi una legge ed essere liberi di vivere facendo “come si vuole”. Come Matilde. Questa è la grande illusione del nostro tempo: credere di essere “liberi” di poter vivere una vita senza guida, senza “pastore” ma in realtà ci facciamo “pascolare” dal nostro ego o peggio ancora dall’opinione degli altri. Pascolare significa “dirigere” e questa direzione non la deduco io, ma va accolta dalla voce del Pastore. Essere liberi significa lasciarsi pascolare, obbedire alla vita, ovvero: non devo imporre alle cose che mi accadono di diventare come le vorrei, altrimenti vivrò di frustrazioni. Occorre fare il grande sforzo di accogliere la vita così com’è, secondo le grazie e le occasioni che il Buon Pastore ci mette lungo il cammino. Da genitore mi viene da aggiungere che solo rispettando il ruolo del Pastore posso chiedere rispetto per il mio “essere pastore”. Cara Matilde, impara a farti guidare, solo così potrai essere guida per gli altri. Buona estate a tutti voi, ci vediamo a settembre.

Enzo Governale
@cipEnzo

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