Home / Senza categoria / A tu per tu – Il raduno dei Gramigna

A tu per tu – Il raduno dei Gramigna

Massimo, parliamo del tuo ultimo libro, “Il raduno dei Gramigna”. Prima questione: ce n’era proprio bisogno?
«No, secondo me non ce n’era bisogno. Magari però dopo che qualcuno avrà letto dirà: “Sì, c’era proprio bisogno di un libro così”».

Si raccontano le vicende di un gruppo di “omonimi”, quello dei Gramigna, che a un certo punto si riunisce in un paesino del Monferrato. In ogni tuo libro, in un modo o nell’altro, si ritrova sempre la dimensione del paese: quanto è importante per te?
«La dimensione del paese è fondamentale: sono nato e cresciuto in un paese, dove ancora vivo. È una realtà che conosco e che mi piace raccontare. Ecco perché a chi ha scritto che non ho lo spessore dei grandi romanzieri americani ho risposto che non posso averla, essendo un piccolo giornalista di Fubine».

Chi è che ha scritto che non hai lo spessore dei grandi romanzieri americani?
«Un sito di critica letteraria. Il mio “perché” è semplice: non sono americano, non sono un romanziere e sono piuttosto piccolo».

Torniamo a noi. Come ti è venuta l’idea per questo libro? Totale fantasia, o ti sei ispirato a una storia vera?
«È una storia vera. Ho letto che in Veneto un tizio ha invitato nel suo paese gente col suo stesso cognome, e sono arrivate più di mille persone. Mi sono detto: però! Ognuno avrà una storia, una vita, un luogo di residenza… Chissà quante diversità ci sono attorno a gente unita solo dal cognome».

A proposito: hai mai pensato a un raduno dei Brusasco? Mi sa che siete in tanti, anche in zona…
«C’è già un eccezionale raduno dei Brusasco al cimitero di Cuccaro. Si somigliano tutti e non si rompono le scatole tra loro».

Qual è il libro che ti ha fatto dire: «Voglio fare anch’io lo scrittore»?
«Se vale rispondere “I promessi sposi”… quello. Altrimenti “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi e “Acciaio” di Silvia Avallone».

Torniamo ai “Gramigna”. Hai presentato il tuo libro praticamente ovunque. Ci racconti qualche aneddoto? Che so, il pubblico più “caldo”, il più numeroso, oppure sale vuote…
«A Bassignana: solo donne in sala. Era domenica, primo pomeriggio. I mariti tutti a casa a guardare la partita o, probabilmente, il Gran premio. E allora ho detto che il mio prossimo racconto sarà dedicato ai Gran premi di Formula uno, che sono il miglior alleato per chi vuol riposare. Domenica, appena dopo pranzo… ti metti sul divano, accendi la tivù… le macchine… vrooommmm vrommmm… non c’è un sorpasso che è uno… se non si stampano durante il primo giro, le emozioni finiscono alla partenza…».

Non ho capito niente, ma va bene lo stesso. Dopo quasi un anno dal lancio del libro, che bilancio fai?
«Tenuto conto che l’autore è sconosciuto, l’editore è sconosciuto, il libro anche… e che in Italia sono più quelli che pubblicano di quelli che leggono, il bilancio è positivo. Ho avuto molti apprezzamenti, e questo mi conforta. Poi, soprattutto, ho trovato interesse durante le presentazioni».

Adesso che cosa “bolle” nella pentola di Massimo Brusasco?
§«Sto cercando storie di coppie. E, in particolare, testimonianze del primo incontro o dell’occasione che ha generato un amore. Spesso c’è di mezzo la fatalità, a volte un incidente, una porta apertasi all’improvviso, un posto libero sul treno, una vacanza sfumata… Talvolta viene premiata l’ostinazione, in altri casi sono decisivi un amico, un luogo, un semplice oggetto. Insomma, è un progetto editoriale “curioso”, al quale sto lavorando già da un po’. A proposito: se avete una storia di coppia fuori dal comune, scrivetemi a massimobrusasco@libero. it, o contattatemi su Facebook o Twitter. Vi aspetto!».

Andrea Antonuccio

Check Also

L’intervista al Papa sulla guerra in Ucraina: “Il coraggio di negoziare”

«È più forte quello che vede la situazione e pensa al popolo. Il negoziato non …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d