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Speciale Messa del Crisma – L’olio che consola e risana le nostre ferite

La Messa del Crisma è la celebrazione nel corso della quale dal vescovo fino all’ultimo dei battezzati, tutti siamo chiamati a riscoprire il Battesimo e tutti gli altri Sacramenti come strumenti di Salvezza soltanto nella misura in cui si manifestano come servizio, offerta di sé, sulle ore di quel Gesù che non è venuto a farsi servire ma per essere servo di tutti. Dopo l’Omelia, ha luogo la processione con i Doni. Vengono portate all’altare le tre ampolle per la benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e dell’olio mescolato con sostanze profumate per la confezione del Crisma. Seguono alcuni fedeli che recano il pane, il vino e l’acqua per la celebrazione dell’Eucarestia.

Come tutti gli autentici segni liturgici (e non semplicemente decorativi), anche l’olio radica il suo significato nella Scrittura. Insieme con il frumento e il vino, l’olio è l’alimento che Dio assicura nella Terra Promessa (cfr. Dt 11,14). Per questo diventa segno della benevolenza di Dio e caparra dell’Eterna gioia nella nuova Gerusalemme (cfr. Is 25,6). Nei testi profetici l’olio è usato come metafora per esprimere la forza di Dio (cfr. Ez 16,9) e il suo perdono che consola e risana le nostre ferite (cfr. Is 1,6). L’olio è anche fonte di luce e simbolo di quella fede che alimenta l’attesa fedele e tenace del Signore, come appare nella parabola della dieci vergini (cfr. Mt 25,1-13). La Liturgia della benedizione degli oli esplicita questo simbolismo primordiale e ne precisa il senso sacramentale. Giustamente la Messa del Crisma si colloca in prossimità dell’annuale celebrazione del Cristo morto, sepolto e resuscitato. Rispetto alla storica collocazione del Giovedì Santo mattina, è suggerito porre la celebrazione in un giorno e in un’ora che permetta la partecipazione del maggior numero possibile di fedeli.

Nella nostra diocesi fin da circa 40 anni si celebra al mercoledì sera. Dal Mistero Pasquale, cuore e centro dell’intera storia della Salvezza, scaturiscono i sacramenti e sacramentali che significano e realizzano l’unità organica di tutta la vita cristiana. La benedizione del Crisma dà il nome di Messa Crisma a questa liturgia, che si celebra nella chiesa Cattedrale; secondo l’antica tradizione, è funzione propria del vescovo, “una fra le principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio”. La Messa Crismale è quasi Epifania della Chiesa, Corpo di Cristo organicamente strutturato che nei vari ministeri e carismi esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali del Cristo alla sua sposa. L’unzione di Spirito Santo è partecipata a tutti i membri della Chiesa per mezzo del Battesimo e della Cresima. All’unzione spirituale del Cristo sacerdote, Re e Profeta, fa riferimento il rito che consacra a titolo speciale il vescovo, i presbiteri e i diaconi a servizio del popolo sacerdotale.

Il rito della benedizione degli oli, inserito nella celebrazione Eucaristica, sottolinea pure il Mistero della Chiesa come sacramento globale del Cristo, che santifica ogni realtà e situazione di vita. Ecco perché, insieme con il Crisma, sono benedetti ance l’olio dei catecumeni per quanti lottano per vincere lo spirito del male in vista degli impegni del Battesimo e l’olio degli infermi per l’unzione sacramentale di coloro che nella malattia compiono in sé ciò che manca alla Passione redentrice del Cristo. È opportuno che nella Messa vespertina della Cena del Signore celebrata nelle parrocchie, gli oli santi, benedetti in Cattedrale, siano accolti dalle comunità come un dono che esprime la comunione nell’unica fede e nell’unico Spirito, e conservati in luogo adatto e degno.

Don Gian Paolo Orsini

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