“Libri per bambini” di Zelia Pastore
«C’era una volta un uomo convinto di possedere ogni cosa e per questo deciso a fare la conta dei suoi averi”. “Tu sei mio”, disse Fausto al fiore. “Sì”, disse il fiore. “Io sono tuo”. Contento, Fausto andò oltre». Inizia così “Il Fato di Fausto” (Zoolibri Edizioni), l’ultima fatica letteraria di Oliver Jeffers, il pluripremiato artista dell’Irlanda del Nord. A differenza di “Noi siamo qui” e dei suoi precedenti, commoventi libri che pubblica dal 2004 e che non sono “libri per bambini” ma “libri illustrati”, “The Fate of Fausto” (questo il titolo originale) ha un tono più cupo.
Ritrae un protagonista egoista che sembra preoccuparsi poco di ciò che lo circonda: è interessato solo a possedere qualsiasi cosa, utilizzando ogni mezzo (soprattutto urla e capricci). Dopo il fiore, che strappa e infila nel taschino, prosegue la sua conta cercando di sottomettere tutti gli elementi naturali che incontra, che uno ad uno cedono. Fino ad arrivare al mare, che si rivela il più difficile da sottomettere: «Tu non mi possiedi – ribatte – tu non mi hai mai amato».
Alla brama di possesso di Fausto, il mare oppone un’evidenza: non puoi possedere ciò che non ami. Il finale non lo sveliamo per non togliere la sorpresa. Illustrazioni (tutte fatte a mano, senza l’impiego di strumenti digitali) e testi sono intervallati da ampie aree di spazio bianco, quasi a simboleggiare un palcoscenico. Il minimalismo estetico serve a rendere Fausto (un nome con evidente richiamo al Faust di Goethe) il più “simbolico” possibile.
Il protagonista ha infatti i tratti stereotipati del dittatore: pochi capelli, baffetti appuntiti, abiti eleganti. Questo personaggio «sottolinea l’attuale ignoranza e arroganza che fa parte dell’esistenza dell’umanità moderna» ha dichiarato Jeffers in un’intervista. Una storia avvincente, dall’esito inaspettato, che raccoglie tutti i temi che stanno a cuore all’autore: l’appartenenza dell’uomo a qualcosa di più grande e l’attenzione per il creato. Il racconto è una metafora della crisi ambientale che è arrivata a definire i nostri tempi.
«Spero che i lettori comprendano, attraverso la vicenda di Fausto, che non siamo disgiunti, o peggio, superiori all’ambiente naturale che ci circonda» si augura l’autore in un’intervista a Thehindu.com. «Se questa storia sembrava opportuna cinque anni fa, purtroppo ora sembra essere proprio urgente».
La versione di Bubi
Bubi ti è piaciuto il libro?
«Non si strappano fiori da terra».
Cosa pensi di Fausto?
«Meno male che ha vinto il mare».