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Le urne dicono Centrodestra

Elezioni politiche 2022

È un quadro molto chiaro, con vincitori e vinti, quello che emerge dalle elezioni politiche di domenica 25 settembre. Gli italiani hanno scelto la coalizione di Centrodestra, che ha ottenuto la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. A fare la parte del leone è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che diventa così il primo partito del Paese.

Partiamo dai dati a livello nazionale. Alla Camera la coalizione di Centrodestra ha totalizzato il 43,79% (pari a 12.299.648 voti): in testa Fratelli d’Italia con il 25,99% (7.300.628 preferenze); seguono Lega con l’8,77% (2.464.176 voti); Forza Italia con l’8,11% (2.279.130), e Noi moderati/Lupi-Toti-Brugnaro-Udc con lo 0,91% (255.714). La coalizione di Centrosinistra ha totalizzato il 26,13% (pari a 7.337.624 preferenze). In prima fila il Partito democratico con il 19,07% (5.355.086 voti), secondo partito italiano. Seguono Alleanza Verdi e Sinistra con il 3,63% (1.019.208), +Europa con 2,83% (793.925), e Impegno civico Luigi Di Maio con lo 0,60% (169.405). Fuori dai due poli, da notare il risultato del Movimento 5 stelle con il 15,43% (pari a 4.333.748 preferenze); Azione-Italia viva-Calenda con il 7,79% (2.186.658), e infine Italexit con l’1,90% (534.574 voti).

Al Senato i numeri non sono molto diversi. Il Centrodestra ottiene 12.129.547 preferenze, pari al il 44,02%. Nello specifico, FdI ha conquistato il 26,01% (7.165.795 voti), Lega si attesta al 8,85% (2.439.409), Fi all’8,27% (2.279.980), Noi moderati/Lupi-Toti-Brugnaro-Udc allo 0,89% (244.363). Distaccata la coalizione di Centrosinistra con il 25,99%, pari a 7.161.688 voti. Davanti il Partito democratico con il 18,96% (5.225.456 voti). Seguono Alleanza Verdi e Sinistra con il 3,53% (972.445), +Europa con 2,94% (809.412), e Impegno civico Luigi Di Maio con lo 0,56% (154.375). A seguire, il M5s ottiene il 15,55% (4.285.894 preferenze); Azione-Italia viva-Calenda con il 7,73% (2.131.310) e Italexit con l’1,87% (515.294).

Vediamo adesso il dettaglio dei seggi in Parlamento. Su 400 disponibili, sono 235 i seggi conquistati dal Centrodestra alla Camera: 114 nel proporzionale e 121 nell’uninominale. La coalizione di Centrosinistra avrà 80 seggi: 68 nel proporzionale e 12 nell’uninominale. Al M5s 51 seggi: 41 nel proporzionale e 10 nell’uninominale. Il Terzo Polo conquista 21 seggi, tutti nel plurinominale. Tre seggi vanno alla Südtiroler Volkspartei (1 nel proporzionale e 2 nell’uninominale), uno a De Luca sindaco d’Italia (nell’uninominale), uno per Vallée D’Aoste (nell’uninominale). A questi si aggiungono gli 8 deputati eletti all’estero: 4 per il Pd, 2 per la Lega e uno ciascuno per Maie e M5s. In Senato, su 200 seggi sono 115 i candidati del Centrodestra eletti (56 nel proporzionale e 59 nell’uninominale), 41 quelli del Centrosinistra (34 nel proporzionale e 7 nell’uninominale), 28 del M5s (23 nel proporzionale e 5 nell’uninominale), 9 di Azione-Italia viva (nel proporzionale), 2 per Svp (nell’uninominale), 1 per De Luca sindaco d’Italia (nell’uninominale). A questi si aggiungono 4 senatori eletti nelle liste Estero: 3 del Pd e 1 del Movimento associativo italiani all’estero-Maie.

Spostiamo l’attenzione sugli eletti del nostro territorio. Andranno a Roma, tutti alla Camera: Riccardo Molinari (Lega), Federico Fornaro (Articolo Uno-Pd), ed Enzo Amich (FdI). Esperienza conclusa, almeno per ora, per i parlamentari uscenti come Susy Matrisciano (M5s) e Massimo Berruti (Moderati). E dalla nostra provincia andranno a Roma anche gli “oriundi” Luigi Marattin (Italia viva) e Paolo Nicolò Romano (Verdi/Sinistra) alla Camera; al Senato, invece, l’ha spuntata Ivan Scalfarotto (Italia viva).

Da ultimo, il dato dell’astensionismo. In netto calo l’affluenza alle urne: dalle 7 alle 23 di domenica ha votato il 63,91% degli aventi diritto, circa 10 punti percentuali in meno rispetto alle elezioni politiche del 2018 (73%). Un segnale chiaro di sfiducia, su cui la politica farebbe bene a riflettere.

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