Domenica arriva il Pontedera
Il punteggio non dice fino in fondo la verità, perché due delle tre reti subite dall’Alessandria a Rimini sono arrivate in pieno recupero. La sostanza, però, non cambia, con le sconfitte che diventano cinque in sei partite e ingenuità che continuano a pesare.
«Nel primo tempo non siamo stati aggressivi come avremmo dovuto – il commento di mister Rebuffi – e anche se nella ripresa l’approccio è stato migliore, avremmo dovuto essere più attenti perché il risultato è figlio delle nostre disattenzioni. Se un passo indietro c’è stato, mi auguro che non sia conseguenza della vittoria con la Carrarese, perché significherebbe non avere compreso la natura del nostro percorso. Anzi, questa partita deve farci comprendere che, se molliamo o cerchiamo di gestire, perdiamo identità. Siamo consapevoli della storia e del blasone, ma sappiamo bene di essere qualcosa di diverso rispetto all’Alessandria del recente passato e vogliamo crescere velocemente per cercare di salvarci in un campionato che resta molto difficile».
Perché la classifica è ferma all’unica vittoria conquistata e il rischio imminente è quello di perdere contatto anche dalle formazioni con cui si condivide il medesimo obiettivo, ovvero la permanenza in categoria. Ecco perché quella con il Pontedera è già una sfida che conta: contro una compagine che non ha ancora strappato i tre punti ma che in graduatoria, grazie a quattro pareggi, ha comunque un punto in più e che è già alle prese con il cambio di guida tecnica (fatale per Pasquale Catalano il ko casalingo con il Siena), in ballo c’è un pezzetto di futuro. Domenica, al Moccagatta, fischio di inizio alle 17.30
Marina Feola
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