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Quel mi’ Signore che ha creato anche noi

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

papa Francesco ha annunciato nell’udienza di mercoledì la sua intenzione di promulgare una seconda puntata della “Laudato si’”, e ha anche indicato la data di uscita di questa nuova enciclica: mercoledì 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi. La prima “puntata” era uscita nel maggio del 2015, e adesso, dopo otto anni, Francesco ritorna sul tema, mai abbandonato, della salvaguardia del Creato. “Creato” con la C maiuscola: non una natura indefinita, animata da chissà quale forza ignota; ma una natura Creata, voluta da Qualcuno.

«Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba» leggiamo nel “Cantico delle creature“: ed è anche il brano con cui il Santo Padre apre la sua prima “Laudato si’”. Spesso mi sembra che venga considerato una sorta di “introduzione poetica” a qualcosa di più importante…

Lo dico avendo in mente tante persone di buona volontà che si impegnano in lodevoli iniziative a favore della natura e dell’ambiente ma, ahimè, trascurano l’essenziale: quel “mi’ Signore” che ha creato il ben di Dio (appunto) nel quale viviamo e che stiamo evidentemente maltrattando. Se non ci rendiamo conto che il Creato viene da un Altro, rischiamo di trasformarlo in un “idolo”, e così combattiamo una battaglia (anche buona) pensando di poter contare solo sulle nostre forze.

Ma l’esperienza ci dimostra, inesorabilmente, che gli idoli “hanno bocca e non parlano”: non dicono nulla, ci deludono (lo spiega bene il Vescovo nella Lettera pastorale di quest’anno). E allora ci arrabbiamo, la nostra speranza vacilla… Potremo mai fare cambiare il mondo, o vincere la povertà, il dolore, la guerra e la sofferenza, senza riconoscere quel “mi’ Signore” che ha commosso san Francesco e ha creato anche noi? E questo riconoscimento non è forse il contenuto della fede?

direttore@lavocealessandrina.it

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