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Caivano, storia di emarginazione e di degrado

“Il mondo a 15 anni” di Sara Piscopello

Cosa vuol dire vivere a Caivano? Come può cambiare la vita di chi deve vivere in un contesto dimenticato dalla società, ghettizzato e reso un inferno per i suoi residenti. Caivano è una realtà nata per necessità dopo il terremoto degli Anni 80, in Irpinia. Lo Stato è intervenuto utilizzando delle case popolari di emergenza, in attesa di poter consegnare delle abitazioni dignitose alle famiglie sfollate, ma questo non si è mai realizzato, la realtà è stata ben diversa; la criminalità organizzata ha piantato le sue radici al “Parco Verde”, così denominato il quartiere.

Quel luogo lentamente è stato dimenticato dalla società e dallo stato. Le promesse fatte per poter riottenere le proprie abitazioni è sfumato e lentamente è diventata una delle piazze dello spaccio più potenti, inglobando nella sua devastazione famiglie intere portando con sè sempre piu povertà e con la falsa promessa di poter ottenere una rivalsa dalla vita entrando in giri di droga e prostituzione. Quello che sembrava un destino per pochi si è trasformato in uno stile di vita per i suoi abitanti che si sono ritrovati a vivere e crescere in un contesto senza scuole, luoghi di cultura e appartenenza dove tutto ciò che può aiutare i ragazzi a crescere, viene corrotto e trasformato in criminalità. A Caivano non esiste più l’infanzia o la gioventù, tutto si imbruttisce, la violenza all’interno delle stesse famiglie diventa quotidianità. Spacciare per i ragazzini diventa l’unica forma di sopravvivenza. La violenza fa da cornice a tutto questo, creando un piccolo mondo a sé. Caivano è una fortezza, gli abitanti sono abbandonati. In quel luogo sorge una discarica di sostanze tossiche dove la mafia ha potuto gestire con il suo potere e le false promesse, renderla terra di nessuno. Nessuno vuole entrare a contatto con la realtà di Caivano, pochi negozi, nessun tipo di assistenza, un contesto che porta i suo residenti a vivere ai margini della legalità.

In tutta questa terribile storia, abbiamo don Maurizio Patriciello (nella foto), parroco di Caivano. Don Maurizio è la forza di quei pochi abitanti che cercano di emergere dalla situazione di abbrutimento e abbandono del “Parco Verde”. In questi anni ha combattuto la mafia con tutte le sue forze, tanto da essere sotto scorta dal 2022. La sua denuncia è arrivata alle massime cariche dello Stato, lui, uomo di fede, che non ha abbandonato mai la sua postazione ai margini di questa piccola comunità dimenticata dagli uomini. In questi ultimi anni fatti sconcertanti come suicidi e violenze su minori hanno innescato un ultimo atto di ribellione da parte di tutti coloro che pur vivendo questa terribile realtà, hanno ancora una dignità e una voglia di rivincita per loro e per i giovani, proprio perché sono i giovani di Caivano, che stanno rischiando di perdere le occasioni per un futuro migliore con una vita dignitosa come quella di tanti altri loro coetanei.

Don Patriciello ha urlato a gran voce, si è messo in gioco rischiando la sua vita ogni giorno per far sentire la presenza del Signore e della Chiesa anche lì, in un luogo dimenticato dagli uomini, ma non da Dio.

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