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Se la Valfrè perde i pezzi

“Città nostra” di Carlo Re

Sembra impossibile che in questo nostro Belpaese non esista una autorità civile o militare in grado di far sistemare uno o più pezzi di mattone caduti dal muro della Caserma Valfrè, anziché impedire per anni il transito pedonale sui marciapiedi con transenne (ormai malamente sfondate e pericolanti) in via Monterotondo e in via Montebello.

Per fortuna che, quando necessita, qualche parte di quel monumento archeologico militare lo si utilizza, come in occasione del Covid-19, o come posteggio auto delle Forze dell’ordine, o per rare manifestazioni festaiole. Peccato che non la si voglia proprio utilizzare come Campus della vicina sede della Direzione universitaria, riunendo così le varie facoltà sparse nella città.

 

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