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Come io ho amato voi – commento al Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni

Commento al Vangelo di Domenica 6 maggio 2018
VI Domenica di Pasqua

Gesù, nel Vangelo di questa sesta domenica di Pasqua, ci svela qual è il segreto della felicità, “vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”; non quella passeggera, di un momento o di una specifica occasione, ma quella vera, quella piena, quella che riempie il cuore! La ricetta, racchiusa in un’unica parola, è tanto facile da pronunciare (come ne abusiamo!) quanto difficile da vivere…è l’amore.

L’amore, che Gesù cerca di spiegarci a parole, ma ancor più con la sua vita, passione, morte e resurrezione, ci è, prima di tutto, donato dal Padre, che attraverso il Figlio, giunge a noi in tutta la sua bellezza, grandezza e completezza e al quale siamo chiamati a consacrare tutta la nostra vita: “come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”.

Lasciamoci amare e strabordiamo di amore puro, vero e divino

Gesù, oltre a invitarci ad accogliere questo dono, ci sprona a viverlo costantemente in tutti gli aspetti e in tutte le nostre relazioni. Ma, nella pratica, quanto è difficile! Ciò che ci incoraggia e ci incita a provarci costantemente è certamente la certezza che tutto ciò che facciamo, diciamo e viviamo è preceduto dall’amore del Padre, come ci ricorda anche san Giovanni nella sua lettera “in questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi”, senza condizioni, senza ripensamenti, senza limiti,  Se noi riusciamo a renderci conto di questo la nostra vita può cambiare giorno per giorno!

A volte, anche se ci sembra di agire correttamente e con una finalità da noi ritenuta buona, non ci rendiamo conto che il nostro protagonismo prende il sopravvento e pensiamo che, da soli, siamo in grado di amare veramente, solo con le nostre capacità e con uno sforzo eroico (che gli altri dovrebbero solo ammirare!). Questa strada purtroppo non è corretta poiché ci conduce all’idolatria del nostro io, all’idea che bastiamo a noi stessi e non abbiamo bisogno di altro o di altri, tanto più dell’amore del Signore.

Lasciamoci dunque amare e solo quando saremo “riempiti fino all’orlo” di questo amore potremmo strabordare, in tutte le nostre relazioni, di quell’amore puro, vero, libero, gratuito e divino!

A cura di don Giovani Bagnus

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