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Emergenza coronavirus: parla il sindaco di Alessandria

«Trattamento domiciliare precoce e alleggerimento del carico giuridico per i sanitari»

«In una situazione drammatica come questa – e mi assumo tutte le responsabilità di tale affermazione – probabilmente andrebbero trovate da parte governativa delle soluzioni di alleggerimento o sgravamento del carico giuridico per coloro che operano nel settore sanitario, rendendoli in questa circostanza temporale, immuni da quelle azioni legali che sappiamo essere un notevole freno inibitore dall’assumersi responsabilità e decisioni terapeutiche oggi indispensabili». È questa la richiesta al governo da parte del sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco.

«La pandemia in corso determinata dal Covid-19, che si è largamente diffusa nel nostro Paese, ha pesantemente colpito molte Regioni italiane tra cui il Piemonte, dove la provincia di Alessandria è quella che conta il maggior numero di contagi. Gli operatori sanitari nei vari ospedali del nostro territorio sono spesso costretti a turni massacranti sia per il crescente afflusso di pazienti, molti dei quali in gravi condizioni, sia per la carenza di personale. Risorse di personale già scarse in precedenza, ma drammaticamente impoverite dall’assenza di addetti per malattia o per isolamento fiduciario in quarantena per avvenuto contatto ravvicinato con pazienti Covid positivi» sottolinea il primo cittadino.

Ribadendo la drammatica emergenza aggiunge: «Anche i medici di famiglia (Mmg) vivono una situazione molto difficile, in particolare nell’assistenza dei pazienti che sono a casa, in famiglia, e che non necessitano di ricovero in ambiente ospedaliero. Fondamentale rimarcare la riconoscenza che tutti noi dobbiamo a queste persone, che rischiano quotidianamente la loro vita. Ad oggi molti medici purtroppo sono già deceduti, dopo aver lottato per salvare la vita di altri. Ci auguriamo vivamente che la riconoscenza che viene ora mostrata con belle parole, con dediche sui media, con canzoni ed applausi in ogni luogo sia mantenuta e dimostrata nei fatti ad emergenza conclusa. Troppo spesso, infatti, abbiamo ascoltato nel passato critiche, molto spesso infondate, nei confronti del personale sanitario e del Ssn».

Una proposta è quella di investire sul trattamento domiciliare precoce.
«La pandemia in corso determinata dal Covid-19, che si è largamente diffusa nel nostro Paese, ha pesantemente colpito molte Regioni italiane tra cui il Piemonte, dove la provincia di Alessandria è quella che conta il maggior numero di contagi. Quindi ora occorre trovare il coraggio di cambiare registro, e lavorare seriamente sul trattamento domiciliare precoce è il monito del sindaco.

Che poi aggiunge: «I consiglieri comunali a tal proposito hanno redatto un ordine del giorno molto specifico. In merito a questa emergenza epidemiologica senza precedenti sta emergendo la convinzione – sia dal confronto con coloro che operano “sul campo”, sia dalla più recente letteratura scientifica sull’argomento, sia ascoltando esperti del settore come il responsabile del reparto di malattie infettive dell’Aso Al, dottor Guido Chichino – che il trattamento farmacologico precoce a domicilio, seguendo specifici protocolli ed uno stretto controllo medico, possa mitigare l’evoluzione della malattia in molti casi, evitando addirittura il ricovero ospedaliero».

Un trattamento che porterebbe il paziente a un decorso più favorevole, ma che sarebbe un grosso aiuto sia per gli operatori sanitari, che potrebbero lavorare meno “in affanno” con maggior disponibilità di posti letto, sia per il sistema sanitario con una significativa riduzione della spesa.

Cuttica ha poi concluso: «È stato recentemente proposto ed applicato nel distretto sanitario Acqui Terme ed Ovada il progetto “Covid a casa” per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da infezione Covid- 19 dimostrata o sospetta. Ci auguriamo che questa o iniziative analoghe, tutte comunque aventi come denominatore comune il trattamento domiciliare precoce, vengano estese come principio anche agli altri tre distretti dell’Asl Al, e ad altri Territori della Regione».

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