“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli
Prossimo Santo Natale 2021… In questo periodo di Avvento noi cristiani ci prepariamo ad accogliere Gesù, quell’umile Bambinello che nasce in un ambiente povero perché per Lui non c’è altro posto adeguato a Betlemme. Il futuro Salvatore del mondo viene alla luce nella paglia tra un bue e un asinello. La commozione è inevitabile per chi ha imparato a fidarsi: è stato scritto che Lui verrà e bisogna credere.
È una grazia poter fidarci di Qualcuno che ci amerà così come siamo. Crescerà, vivrà in mezzo agli uomini, gioirà e soffrirà con loro. Se ci fidiamo siamo pronti anche ad affidarci. Desideriamo la sua protezione e lo invochiamo ieri, oggi e domani. Vorremmo realizzare un progetto e preghiamo affinché vada a buon fine, ma se non accadrà diremo: «Sia fatta la tua volontà, o Signore! Le tue vie sono diverse dalle nostre». L’atto di affidamento, a Colui che tutto può, dona pace: «Pensaci Tu, o Signore!». Fidarci e affidarci, però, non bastano. Occorre stimolare la nostra volontà… aiutati che il ciel ti aiuta… scoprire in noi quella capacità di resistere e reagire di fronte alle difficoltà, avversità, eventi negativi che si chiama “resilienza”.
Con la rassegnazione invece si accettano le situazioni negative senza tentare di opporsi. Non è certo facile cambiare! Molti hanno paura di affrontare il rischio di fallimenti e rifiutano qualsiasi iniziativa. Non credono di poter migliorare, vedono intorno a loro solo grigiore e ritengono il prossimo indifferente ed egoista. Di fronte, però, a situazioni difficili tutti dovremmo essere consapevoli che la vita non ci appartiene perché non siamo noi a darcela e l’unica cosa giusta da fare è metterci in relazione con Colui che ce l’ha donata. C’è una preghiera della serenità, molto bella, scritta dal teologo protestante americano Reinhold Niebuhr, vissuto nel secolo scorso e ritenuto uno dei più grandi pensatori profetici della sua epoca. La questione, però, sul testo originale rimane oggi ancora aperta.
«Dio, donaci la grazia di accettare con serenità le cose che non possono essere cambiate, il coraggio di cambiare le cose che dovrebbero essere cambiate e la saggezza di distinguere le une dalle altre». Ricordiamola quando le crisi esistenziali ci assalgono e non sappiamo come comportarci.
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