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Conoscete “Briciole di pace”?

Famiglia Salesiana alessandrina

Un gruppo su WhatsApp con lo spirito salesiano. È questo l’intento di “Briciole di pace”, il gruppo virtuale di sola ricezione, in cui non ci si conosce, ma si condivide il carisma di San Giovanni Bosco. A parlarcene è Stella Sebastiano, 55 anni, che lavora per la Coldiretti di Alessandria, ed è coordinatrice del centro locale di Alessandria dei Salesiani cooperatori.

Stella, ci può spiegare meglio di cosa si tratta?

«Ci sono tanti gruppi WhatsApp a volte anche un po’ fastidiosi, in cui si ricevono continuamente messaggi, anche di cose importanti, senza alcun dubbio. Ma essendo tanti, si tende a non prenderli in considerazione. Confrontandomi con altri Salesiani cooperatori, abbiamo pensato insieme di creare un gruppo di sola ricezione: non si può rispondere, ma solo scrivere agli amministratori. Qui, ogni mattina, pubblichiamo una frase, un’immagine o una riflessione sul Vangelo».

Da dove nasce questo nome?

«Il nome è nato dall’idea di un detenuto. Parlando con lui, mi ha detto: “Perché non lo chiami Briciole di pace?”. So che i nostri messaggi arrivano a tante persone e che fanno bene. L’idea che è diventata un piccolo tesoro, un seme che porta frutto per tanti. È impegnativo ma è bello, serve per chi scrive e per chi legge. Ci si sente parte di qualcosa ed essere in comunione con tutti, l’essere Chiesa insieme».

Chi c’è all’interno del gruppo?

«All’interno ci sono diversi Salesiani cooperatori, ma altri sono sconosciuti, in giro per l’Italia. Da lì, all’inizio con pochi iscritti, siamo arrivati a essere 140, questo messaggio che mando al mattino arriva ad altri responsabili di associazioni. Da Napoli al Trentino, ovunque in giro per l’Italia. Tante volte mi arrivano delle risposte. Per esempio, abbiamo conosciuto un sacerdote di Salerno, rettore di un santuario, con cui abbiamo dato riflessioni per l’Avvento. Da questo incontro, poi sono partiti anche dei momenti online. Non ci si conosce, ma c’è una comunità virtuale, fatta di storie sconosciute ma conosciute dall’amore di Dio».

Che cosa vuol dire essere Salesiano cooperatore?

«Vuol dire seguire Cristo attraverso lo stile di San Giovanni Bosco e di San Francesco di Sales. Uno stile di vita, semplice e immediato, che portiamo avanti, nella relazione con i giovani e i più poveri. Uno stile comportamentale ed educativo. È una relazione che vale per tutti, dalla famiglia alle persone che si incontrano. Ricordo che un salesiano mi disse: “Voi dovete andare fuori dalle chiese e dalle sacrestie, dentro ci sono già i consacrati. Il vostro posto è all’esterno, è lì che dovete portare il carisma salesiano”. Porta fatica, certo: tante volte si hanno dei rifiuti, ma dobbiamo chiedere e bussare a tutte le porte. E credo che anche attraverso delle “briciole” si possa arrivare ad aprire tante porte».

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