Home / Alessandria / Mancano medici e infermieri

Mancano medici e infermieri

Sanità

Con otto dirigenti medici strutturati, a fronte di una dotazione organica di 22 dirigenti medici, l’Azienda ospedaliera di Alessandria dal 2021 garantisce tutti i servizi integrando i medici attraverso le cooperative in modo da coprire i turni e i casi meno complessi.
Però, ci sono servizi come il reparto sperimentale “Ospedale di comunità”, inaugurato nel 2019 all’interno dell’Ospedale di Ovada, Asl Al, che richiedono un organico minimo, ma stabile. L’emergenza Covid è terminata, però il reparto, ideato per prevenire l’acutizzazione di malati cronici, attraverso brevi ricoveri per esami, prescritti e monitorati dai medici di famiglia, non è ancora stato riaperto.
Questa struttura, che in sinergia con l’infermiere di famiglia, permette di ottimizzare i servizi, contenendo la spesa sanitaria, non è utilizzata nel momento in cui sarebbe più utile. Infatti serve a evitare ricoveri urgenti in sinergia con i medici di medicina generale.
Asl Al riattiverà il reparto non appena la disponibilità degli infermieri lo consentirà. Ora l’emergenza è l’emorragia di medici e infermieri, che accomuna il Piemonte al resto d’Italia, ma qui la mancata sostituzione dei pensionati si sente di più.
Perché nonostante le assunzioni straordinarie per Covid, convertite in contratti a tempo indeterminato, pesano i tagli precedenti alla sanità. Se non basteranno le cooperative e i rientri dei No-vax, i medici arriveranno dall’estero.
«Pensionati e neolaureati senza concorso» così il sindacato Anaao Assomed Piemonte. «Se devo scegliere tra chiudere un pronto soccorso e togliere il diritto alla salute alle persone o tenerlo aperto con i gettonisti, cioè i medici pagati a prestazione, lo tengo aperto con i gettonisti» ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio.
La scorsa estate l’Azienda ospedaliera di Alessandria ha riconosciuto una maggiorazione di tariffa oraria da 60 a 80 euro all’ora per il personale medico dipendente e un maggiore riconoscimento al personale medico del Dea, con la speranza che la collaborazione con l’Università Piemonte Orientale favorirà l’inserimento degli specializzandi negli ospedali.
Ma proprio mercoledì 23 novembre, Sanità regionale e organizzazioni sindacali dei medici di base hanno siglato un nuovo accordo sull’assistenza agli ospiti, con presa in carico dell’anziano h24.

Daniela Terragni 

Check Also

Gli scout e le guide per un futuro rigoglioso

Insieme per “lasciare il mondo un po’ migliore” E l’Arco di piazza Matteotti si illumina …

%d