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Storia e fede l’economia rinasce

IL CONTRAPPELLO

Valsesia, esempio di ieri e di oggi

Mercoledì su Avvenire ho parlato dell’inizio dell’estate e delle mete con cui l’Italia può far comprendere il disegno della Provvidenza. Una è la Valsesia, luogo d’elezione dei Walser che vi si stabilirono a metà del XIII secolo con la migrazione di coloni che resero fertili le valli attorno al Monte Rosa e che qui, rispettando il loro credo cristiano, costruirono chiese che sono il leit motiv di tutta la valle, con esempi d’arte straordinaria di artisti come Gaudenzio Ferrari. La vita dell’agricoltura di montagna era dura: gli uomini che migravano per lavorare in miniera e le donne che si occupavano della famiglia. Qui, il segno della Provvidenza è arrivato quando le donne, nelle notti invernali, producevano i puncetti: pizzi ad ago che nel XIX secolo si diffusero nelle corti di Francia e Inghilterra grazie Margherita di Savoia e oggi godono di marchio internazionale. Insomma, la globalizzazione c’è sempre stata. Ma in queste valli esempi come quello di Massimo e Germano Narchialli, che fuori dalla chiesa di Sant’Antonio in Val Vogna fanno assaggiare la Toma del Maccagno, o di Silvino, che conduce un’osteria verace dove si mangia la polenta, o del relais del Mirtillo Rosso di Stefano Cerutti, ci fanno comprendere come dalla storia, e anche dalla fede che l’ha segnata, si possa far rinascere una nuova economia.

Paolo Massobrio

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