“Libri per bambini” di Zelia Pastore
Le scuole di tutti i gradi si stanno colorando sempre di più. Questi colori hanno le provenienze più disparate e comportano un intreccio di usanze, modi di fare e di essere che si mescolano, permettendo sia di arricchirsi l’un l’altro ma anche generando qualche scontro. La storia di ognuno ha radici profonde, segnate anche dal contesto culturale da cui proviene: come possiamo trovare un modo di stare insieme? Imparare a riconoscersi amici in maniera semplice e immediata, come fanno i bambini, ricordandosi di essere : “Un po’ uguali, un po’ diversi”. Così nasce questo libretto “Ale e Sofi: amici, uguali e diversi, ma gentili” (Pav Edizioni) dedicato alla prima infanzia.
«Non ha la pretesa di esporre concetti teorici sulla multiculturalità, ma ha il desiderio di avvicinarsi a ciò che vivono in prima persona i più piccoli» ci spiega Simona Fico, pedagogista e autrice del libro assieme all’illustratore Alessandro Ambrosoni. «Tocca un tema attuale e si focalizza su un incontro, su ciò che c’è di bello sia nelle somiglianze sia nelle diversità».
Perché hai scritto questo libro?
«Amo leggere, sia per me stessa che con i bambini: in dieci anni di esperienza dentro un asilo nido e di costante lettura di albi illustrati, ne ho trovati pochi che trattassero il tema della diversità culturale. Osservando come si stanno progressivamente e costantemente colorando le classi, mi è sembrato fondamentale scrivere un testo per affrontare l’argomento con semplicità e delicatezza. Lo stesso discorso vale anche per il tema della gentilezza: a volte chiediamo ai bambini di essere o fare qualcosa senza dar modo loro di definire chiaramente il comportamento da tenere: per loro “devi essere gentile” è un comandamento molto astratto».
Per chi è pensato?
«Per i bambini della prima infanzia, zero-sei anni. Le frasi sono semplici e accompagnate dalle immagini disegnate da Alessandro per aiutare i piccoli a comprendere bene il significato delle parole e rendere l’esperienza multisensoriale (orecchie per ascoltare e occhi per vedere)».
Perché un genitore dovrebbe leggere questo libro al proprio bambino?
«Leggere fa sempre bene! Soprattutto ai più piccoli permette di rielaborare temi quotidiani in un ambiente protetto e tranquillo, in questo caso può aiutarli a comprendere che la diversità è una possibilità e non qualcosa che divide, mentre la gentilezza è qualcosa che rende felice chi la esercita e chi la riceve».
LA VERSIONE DI BUBI
Bubi, tu sei gentile?
«Essere gentili è una fatica!». Notate che nel libro c’è la rima “Essere gentili costa una gran fatica / ma regala una gioia infinita!” ma per Bubi vale solo la prima parte.
Leggi altri articoli di questa rubrica:
Fergal, il piccolo draghetto che si arrabbiava sempre
Il ghiro che non voleva dormire
La storia fantastica di una “Regina Kattiva”
Primi giorni di scuola
Il Fato di Fausto
La versione di Bubi
Come farsi amico un burbero Orso?
Un bello spavento (è quel che ci vuole)
Sorellina in arrivo?
“Pastelli ribelli” (e come domarli)