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Pan&Vino – Se la Luna è… in brodo

Patrizia Di Pietro e Walter Bocchio rientrano da molteplici anni nei capisaldi della ristorazione alessandrina di qualità e in una via defilata di Corso Roma – quella parte di salotto cittadino che, prima o poi, rinascerà con orgoglio – è loro la firma sull’Osteria della Luna in Brodo (via Legnano 12, tel. 0131231898; chiuso lunedì). Qui la regia è affidata a Patrizia, impeccabile nel coordinare servizio e cantina, mentre la cucina da qualche tempo si avvale della preziosa bravura di Andrea Nari, recente co-protagonista di questa bella realtà gastronomica.

Le due sale regalano, in tavola come negli arredi, una sobria eleganza, con sfumature di colore che mettono allegria, il teatro perfetto per mandare in scena una cucina piemontese che vi conquisterà. Dopo una piacevole entrée di vellutata di peperone arricchita da una nota leggera d’acciuga, si può cominciare con la crostatina di sfoglia con carciofi e ricotta su insalatina novella, il budino di parmigiano con composta di pere, la variazione di fassone piemontese presentata alle tre maniere (battuta con scaglie di parmigiano e tartufo nero; marinata al sale grosso ed erbe di Provenza; girello al punto rosa con salsa tonnata). Si prosegue eccellentemente con i tagliolini di pasta fresca al ragù di agnello e carciofi, gli agnolotti al sugo di stufato, i “rabaton di Litta” al burro e parmigiano, il riso carnaroli al radicchio trevigiano e ristretto di gorgonzola dolce.

Tra i secondi piatti assaggiate il coniglio in casseruola con peperoni in agrodolce, il filetto di manzo piemontese alle erbe di Provenza con patate rustiche, il vitello tonnato classico alla piemontese, il trancio di baccalà fresco su crema vellutata di patate e salsa al prezzemolo. Non perdetevi il carrello dei formaggi, frutto di una selezione accurata del meglio della produzione casearia piemontese. In chiusura tortino soffice di pere e cioccolato con salsa vaniglia, bunet, gelato artigianale alla crema. La carta dei vini è fatta con il cuore e con la testa: tanto territorio, un’intelligente selezione di bollicine, pure d’Oltralpe, accenni a bacca bianca fuori regione e la presenza di mezze bottiglie e vini al calice. Bravi!

Roberto Formica

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