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L’Upo è un ateneo di qualità: lo dicono i dati

Dal V report di “AlmaLaurea”

L’Università del Piemonte orientale è un ateneo di qualità, con alcuni dati superiori alla media nazionale. Questo è il quadro che emerge dal quinto Report sul “Profilo e sulla Condizione occupazionale dei dottori di ricerca” e il quinto Report sul “Profilo e sulla Condizione occupazionale dei diplomati di master” del Consorzio interuniversitario “AlmaLaurea”, pubblicato venerdì 17 luglio.

Per quanto riguarda i dottori di ricerca, per l’Upo l’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato 36 dottori di ricerca del 2018, intervistati a un anno dal conseguimento del titolo. Il tasso di occupazione è pari al 100% a fronte di una media nazionale dell’89%, e la retribuzione media mensile netta è di 2.198 euro (media italiana 1.703 euro). L’82,6% dei dottori di ricerca è occupato nel settore pubblico; il 17,4% in quello privato; il settore dei servizi assorbe il 91,3% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie l’8,7% degli occupati.

I diplomati di master del 2019 dell’ateneo coinvolti nel report sono 168: il 16,7% del totale dei diplomati di master del 2019 è di cittadinanza estera, mentre il 38% ha conseguito il titolo di studio precedente nello stesso ateneo in cui ha ottenuto il master (34,3% la media italiana); infine, l’età media al conseguimento del diploma di master è pari a 34 anni, in linea con la media nazionale di 33,8. Anche per quanto riguarda le esperienze di lavoro durante il master, i diplomati Upo superano la media italiana: sono il 78,6% rispetto al 50,6%.

Anche l’indagine sulla condizione occupazionale degli intervistati promuove a pieni voti l’Upo. Sono stati intervistati 152 diplomati di master del 2018 a un anno dal conseguimento del titolo: il tasso di occupazione è pari al 90,7%, superiore alla media nazionale dell’88,6%. La retribuzione mensile netta è di poco superiore alla media (1.766 euro rispetto a 1.717 euro). Il 48,8% dei diplomati di master è occupato nel settore pubblico, mentre il 41,7% in quello privato.

Il settore dei servizi assorbe il 78,6% dei diplomati di master, mentre l’industria accoglie il 21,4% degli occupati. Dati positivi che fanno ben sperare, anche per il futuro del nostro Paese.

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