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“Ci ha dato il potere di diventare figli di Dio”

Casa San Francesco, un ritiro di Avvento per prepararsi al Natale:

«È una possibilità di riflessione aperta a tutti»

Sabato 16 dicembre a Casa San Francesco (Santuario del Sacro Cuore di Gesù, in via San Francesco d’Assisi ad Alessandria) si terrà il ritiro di Avvento “Ci ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Dopo l’accoglienza, alle ore 15, ci sarà un momento di riflessione e condivisione, seguita dal Rosario. Alle ore 18 la Santa Messa e i Vespri con la comunità. Poi la cena, e la partecipazione all’inizio della Novena di Natale. «Quella di sabato vuole essere una possibilità di riflessione in preparazione del Natale, aperta a tutti. Un momento di sosta per riflettere» spiega padre Giorgio Noè che organizza questo incontro di preparazione al Natale. Ce lo facciamo raccontare da lui.

Padre Giorgio, il titolo del ritiro è: “Ci ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Che cosa significa?

«Mi sembra importante riflettere che a noi è concessa una opportunità, il Vangelo lo definisce un “potere”, quello di diventare figli di Dio. Un potere che esercitiamo solo dicendo il nostro “sì” e dando il nostro assenso alla Sua volontà. La cosa affascinante è che Dio desidera fare di noi suoi figli: un mistero che si realizza nel battesimo, dono che abbiamo bisogno di riscoprire. Il tempo di Avvento ci permette di farlo. E qual è il potere che ci rende figli di Dio? Proveremo a scoprirlo sabato durante il ritiro (sorride)».

Perché un ragazzo o una ragazza dovrebbero partecipare a questo ritiro?

«Partendo da una domanda: cosa vuoi essere nella vita? In fondo scoprirsi figli di Dio, vivere da figli di Dio, dà una luce diversa all’esistenza e permette di leggere le cose da una prospettiva differente. E lo sguardo che Dio ha su di noi è liberante. Proveremo, quindi, a riflettere e a pregare insieme per capire quale grande mistero siamo noi. E che cosa vuole fare Dio della nostra vita».

Tu hai un desiderio personale per questo periodo di Avvento?

«Il desiderio è vedere, in questo tempo, le persone che fanno tesoro di questa grazia. E contemplare l’opera di Dio nel cuore dell’uomo, e in particolare nei giovani. Un’opera di Dio che ti fa riscoprire la vita… Sto vivendo l’Avvento in questa prospettiva. Le letture domenicali e la liturgia di questo tempo mi stanno offrendo tanto, in questo senso».

Un consiglio per vivere pienamente l’Avvento?

«Credo che uno strumento molto utile sia quello della preghiera. Non una ripetizione di formule, ma un mettersi in profondo ascolto a Dio: leggere la parola di Dio, la riflessione personale, la preghiera interiore. È importante prendere una pausa dalle nostre tante attività, mentali e materiali, per riuscire ad abitare spazi in cui ascoltare Dio. Per scoprire il disegno che Lui ha pensato per noi. L’Avvento è un mistero di ascolto e accoglienza di ciò che ci viene detto; se pensiamo a Giuseppe e a Maria vediamo proprio questo dinamismo.  L’esperienza della preghiera ci conduce ai sacramenti: l’eucarestia e la confessione soprattutto. Da questo poi discende tutto il resto. Anche il nostro fare».

Alessandro Venticinque

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